La Nuova Sardegna

Sassari

Regione e Parco dell'Asinara studiano il rilancio dell’agricoltura

di Gavino Masia
Regione e Parco dell'Asinara studiano il rilancio dell’agricoltura

Un’ipotesi di lavoro che passa per il recupero delle produzioni sull’isola. In campo anche il Ministero e Invitalia con progetti di riqualificazione

27 aprile 2018
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PORTO TORRES. Un progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi del polo di Porto Torres che comprenda una ricostituzione del potenziale agro-ambientale in un progetto di filiera. Lo promuovono il ministero dello Sviluppo economico, la Regione e Invitalia attraverso un bando per manifestazioni di interesse che riguardino iniziative imprenditoriali da localizzare in questo contesto territoriale. Finalizzate alla realizzazione di programmi di investimento e connessi programmi occupazionali, attraverso la promozione e lo sviluppo di investimenti nei settori – in via prioritaria – della chimica verde, della tutela ambientale, del turismo sostenibile, della nautica da diporto e della ricerca e sviluppo. Il commissario straordinario della Conservatoria delle Coste Giovanni Pilia ha messo a conoscenza della proposta la presidenza della giunta regionale, quattro assessorati regionali (Difesa dell’ambiente; Programmazione e bilancio; Agricoltura; Industria), il vicepresidente dell’Ente Parco Asinara Antonio Diana e il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler. «In questo contesto – sostiene Pilia –, e tramite apposite misure del Piano di sviluppo rurale, l’isola dell’Asinara può rappresentare un’importante opportunità di sviluppo per il Comune di Porto Torres e per l’intera area vasta.

Il tutto attraverso la promozione di forme di turismo sostenibile che integrino il recupero delle attività agricole storiche, inserite in una produzione che comprenda anche la trasformazione e la commercializzazione di prodotti in standard di filiera, con le attività ricettive e di servizio ai visitatori dell’isola parco». Questo tipo di modello, secondo il commissario dell’agenzia regionale, è già stata sperimentato con successo nelle officine cosmetiche FarmAsinara: dalla collaborazione dell’università di Sassari con l’Ente Parco, nell’ambito della valorizzazione delle piante autoctone per la creazione di prodotti cosmetici, si realizza infatti tutta la filiera produttiva. Dalla lavorazione delle erbe, all’ottenimento dell’estratto, alla realizzazione della formulazione cosmetica, al confezionamento e alla vendita del prodotto.

«Il recupero delle attività agricole sul Parco – aggiunge Pilia – si configura quanto mai opportuno alla luce dello stato di abbandono delle strutture presenti sull’isola e alla onerosa gestione della fauna domestica inselvatichita: è dal 1997, anno di subentro di Regione ed Ente Parco all’amministrazione carceraria, che le attività agricole risalenti alla fine dell’Ottocento furono abbandonate e il carico zootecnico dell’isola lasciato alla stato brado, diventando da luogo di risorsa fattore negativo sotto il profilo ambientale e da regolare con costosi interventi di depopolamento». Le aree agricole distribuite nell’isola interessano una superficie stimata in circa 250 ettari e il loro recupero è previsto nel Piano del parco. «Il ripristino di alcune produzioni agricole e zootecniche sotto il brand “Asinara – conclude il commissario – e la loro trasformazione sia sull’isola sia su mercati più estesi, può rappresentare un elemento di interesse con significative ricadute occupazionali nell’area di crisi complessa».
 

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