La Nuova Sardegna

Sassari

Studenti e allevatori: due mondi che ora sono più vicini

di Francesco Squintu
Studenti e allevatori: due mondi che ora sono più vicini

Assemblea molto speciale per gli alunni del Liceo Classico Ospite della mattinata il Movimento dei Pastori Sardi 

28 aprile 2018
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OZIERI. Il mondo di Gianuario, Francesca, Nenneddu, Mariella, Mario e Roberto, tutti pastori, è diverso da quello di Angelo, Valerio, Lorenzo, Chiara, Giulia, Peppe e Rachele, tutti studenti. Ma dopo l’incontro di ieri forse non lo è poi così tanto.

Un’assemblea d’istituto che sarebbe potuta essere uguale a tante altre questa volta è stata trasformata dagli alunni dei licei Classico e Scienze Umane di Ozieri in una grande occasione di confronto diretto tra la campagna e la scuola.

L’incontro si è aperto con un fuoco di fila di domande, e concluso con una festa in cui i due mondi si sono almeno per una volta fusi davvero.

Nella sala conferenze dell’Unione dei Comuni, alle 10 di ieri la carovana dei ragazzi è giunta numerosa ed alla fine in una sala gremita si trovavano solo posti in piedi.

Invitato speciale: il Movimento Pastori Sardi. L’idea dell’incontro è nata dall’esigenza di capire sino in fondo quale sia lo stato reale in cui versa il settore agro zootecnico e soprattutto conoscerlo senza filtri dalla voce dei diretti interessati.

L’accoglienza curata nei particolari, con una sfilata di costumi tradizionali e l'omaggio di un piatto in terracotta dipinto a mano ha creato subito un clima d’intesa.

«Studiamo spesso l’agricoltura e la vita di campagna nella storia e nella letteratura e ci rendiamo conto che non è una realtà così lontana da noi – ha detto Angelo Bellu, studente e portavoce dei compagni liceali – La nostra isola vive grazie all’agricoltura ed è giusto che i nostri occhi si rivolgano a questo settore con attenzione».

A stupire però è stato il grande interesse che ogni ragazzo presente in sala ha dimostrato. Si è parlato di ipotetici dazi degli Stati Uniti nei confronti del pecorino romano, dell’altalenante prezzo del latte che spesso mette in ginocchio le aziende, delle tipicità dei prodotti che vanno difese a tutti i costi , e del ricambio generazionale fondamentale per la sopravvivenza delle aziende. «Che cos’è Sa Paradura?» ha chiesto Rachele.

«E’ un aiuto solidale a chi è in difficoltà che va fatto con umiltà e con il cuore – hanno spiegato i pastori – Quando in nome de Sa Paradura si consegnano mille pecore con un valore di 50mila euro e per farlo se ne spendono 200mila sotto i riflettori dei media, allora c’è qualcosa che non torna».

«E con i vegani e gli animalisti come la mettiamo?», ha chiesto Lorenzo. «I vegani vanno rispettati come chiunque abbia un’idea diversa dalla nostra – ha chiarito Gianuario – ma allo stesso modo chiediamo rispetto per il nostro lavoro. Per quanto riguarda gli animalisti non mi pare che siano mai stati presenti quando abbiamo rischiato la vita per salvare i nostri animali da incendi, alluvioni o nevicate. Mi viene il sospetto che il tutto sia spesso strumentale».

Alla fine ai dolci offerti dagli organizzatori si sono uniti i prodotti spuntati come per magia dai cofani delle auto degli ospiti e tra un suono di organetto e un ballo tondo si è capito davvero che quello di ieri non era solo un avvicinamento tra due mondi ma era un incontro tra i pastori di oggi e la nuova classe dirigente di domani che in futuro, proverà a garantire la sopravvivenza di un settore strategico per la Sardegna intera.

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