La Nuova Sardegna

Sassari

Sechi: «Entro il 18 la mia firma darà l’ok al Progetto Nuraghe»

di Pinuccio Saba

Il commissario: manca ancora il parere dell’Arpas L’assessora Spano: confronto continuo con la Provincia

30 aprile 2018
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SASSARI. Forse, ed è bene sottolineare il forse, l’attesa per l’avvio del progetto Nuraghe è finita. Il commissario straordinario della Provincia di Sassari Guido Sechi è intenzionato a rilasciare l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) entro il mese di maggio, ma prima intende confrontarsi ancora una volta con Syndial, la società controllata Eni che dovrà supervisionare gli interventi di bonifica dell’area industriale di Porto Torres. Per il via libera definitivo mancano le autorizzazioni del ministero per l’Ambiente e quello della Provincia di Sassari. «Ma noi siamo in attesa del parere dell’Arpas (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), altrimenti avremmo già firmato», sottolinea Guido Sechi. E che il commissario straordinario della Provincia non voglia perdere altro tempo lo dimostrano i due appuntamenti-scadenze che ha fissato: la prima, l’8 maggio, per un confronto con i tecnici di Syndial. La Provincia intende infatti affrontare alcuni punti cruciali del progetto Nuraghe, soprattutto per quanto riguarda il trattamento delle acque di falda. Un confronto che, ovviamente, non si risolverà nell’incontro del 9 maggio, ma Guido Sechi non intende aspettare più di tanto. E infatti il 18 maggio (seconda scadenza) la Provincia rilascerà l’autorizzazione all’inizio dei lavori, ma con precise prescrizioni (obblighi e divieti) che Syndial non potrà ignorare visto che «anche noi qualche precauzione dobbiamo comunque prenderla», aggiunge Guido Sechi.

La bonifiche industriali, soprattutto in un Sito di interesse nazionale, devono seguire un percorso ben preciso - inutile contare le conferenze di servizi che si sono susseguite dal 2002 a oggi - e non sono un intervento tecnico e operativo semplice, come sottolinea Guido Sechi. Per questa ragione la burocrazia rallenta i percorsi che devono portare sia all’avvio sia alla conclusione dei lavori. In questo lungo confronto operativo, sostiene l’assessore regionale alla Tutela dell’Ambiente Donatella Spano, il dialogo fra Regione e Provincia di Sassari è stato sempre serrato e proficuo. «È uno dei nostri compiti – spiega – e cioè facilitare e favorire la collaborazione fra enti pubblici. Cosa che in questi ultimi tempi si è intensificata perché la bonifica del “Sin” di Porto Torres è degli interventi di risanamento fra i più complicati e che necessita della massima collaborazione di tutti». Ma anche per l’assessore Spano è fondamentale il confronto con Syndial, un confronto che dovrà procedere su un piano tecnico.

Con Eni il dialogo non si è mai interrotto, lasciano intendere Provincia e Regione, ma ora è il momento di segnare il nuovo punto di partenza (le prime bonifiche sono già iniziate mentre il progetto per il trattamento delle acque di falda è in fase avanzata) che porta il nome di “Progetto Nuraghe”. Un progetto che rientra nel più ampio piano di bonifica dell’area industriale portotorrese per il quale Eni aveva annunciato un investimento di 530 milioni di euro. Un investimento obbligatorio che la legge prevede che chi inquina deve poi procedere alla bonifica delle aree contaminate.



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