La Nuova Sardegna

Sassari

Cgil: «Sos lavoro, servono fatti»

di Gianni Bazzoni
Cgil: «Sos lavoro, servono fatti»

Il sindacato attacca: chimica verde a Porto Torres, la Regione dica chiaramente cosa sta succedendo

01 maggio 2018
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SASSARI. Le ultime novità riguardano la sempre più probabile separazione tra Novamont e Versalis (pare attraverso un arbitrato), con un cambiamento delle prospettive anche per quanto riguarda il progetto della chimica verde a Porto Torres in considerazione dei patti già sottoscritti. Se ne parla poco, anzi quasi niente nonostante l’incertezza che regna attorno alle partite aperte nel Nord Sardegna.

É stata la Camera del lavoro della Cgil di Sassari - unitamente alle categorie del settore industria, Filctem, Fiom e Fillea - a prendere l’iniziativa e manifestare grande preoccupazione, a cominciare proprio dal mancato rilancio della chimica verde.

La Cgil sottolinea che «un nuovo Accordo di programma mai siglato e mai realmente discusso, fu annunciato dal presidente Francesco Pigliaru quasi un anno fa, era il maggio del 2017, poi tutto si è fermato. In questo lungo periodo, molte cose sono cambiate, prima fra tutte il parlamento italiano e un futuro nuovo Governo, diverso da quello che assunse impegni con la Regione in ordine agli investimenti da fare a Porto Torres».

La richiesta indirizzata al presidente Pigliaru è quella di convocare un incontro con le organizzazioni sindacali. «Siamo convinti che sia utile farlo subito per definire una posizione e un testo condivisi, sollecitando l’Eni a prepararsi al rapporto con il nuovo Governo. Crediamo che la Regione debba spiegare perché dopo l’annunciato incontro di novembre 2017 non si è fatto niente. É importante capire se il presidente è venuto a conoscenza di nuovi elementi, e la domanda è fondamentale: che fine hanno fatto gli impegni della Regione sulla chimica verde?».

La Cgil torna sulla drammatica situazione occupazionale del territorio, ricorda che i lavoratori hanno bisogno di risposte, e sottolinea che «al sogno e alla prospettiva devono fare seguito atti concreti».

Il documento che avrebbe dovuto aggiornare quello sottoscritto nel 2011 - secondo il sindacato - appare superato dagli eventi: «Sono stati persi mesi, si sono confusi ambiti (Energia e Chimica) e si è fatta anche confusione con e tra le controparti (Matrìca, Novamont, Versalis e Eni)».

Secondo i segretari che hanno firmato il documento - Massimiliano Muretti, Gianfranco Murtinu, Gavino Doppiu e Manola Cavallini - vi è una necessità urgente di affermare che il “nuovo” Protocollo di intesa con Eni e Governo, deve costituire «la base dell’Accordo di programma che adotti e promuova i Piani di riconversione e riqualificazione industriale previsti per le Aree di Crisi Complessa. Non ci si può limitare al riconoscimento, per alcuni lavoratori, di un’altra breve proroga della mobilità in deroga. Regione, Provincia e Comuni non hanno prodotto niente, non risultano atti concreti o azioni utili che possano permettere il rilancio del territorio».

I lavoratori edili, metalmeccanici e chimici hanno bisogno di elementi concreti e tangibili, «cemento da gettare, ferro da saldare, pompe e cavi da montare e collegare, impianti da condurre».

E secondo la Cgil, «il tempo delle valutazioni, delle analisi e delle ipotesi è finito. I pochi interventi di consolidamento delle attuali produzioni, quelle che Eni, Versalis e Matrìca, continuano a ritenere necessari e propedeutici all’avvio della così detta terza fase, non bastano. Aggiornare e rilanciare l’accordo del 2011 resta l’unico obbiettivo, gli investimenti di riconversione industriale sono altra cosa rispetto a quelli che si realizzano negli impianti, per efficientare i processi».

Il Nord Ovest ha urgente bisogno di lavoro vero e stabile, quello che è in grado di dare l’industria, quel lavoro che non c’è più e che è diventato merce rara proprio in concomitanza con il drastico e progressivo declino del settore industriale. «Pretendiamo dall’Eni il rispetto degli impegni assunti nel 2011 con il Protocollo e quelli del 2017 dall’Ad Descalzi».



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