La Nuova Sardegna

Sassari

Bassa valle del Coghinas inondata

di Giulio Favini

L’Enel apre le paratie della diga. Coltivazioni allagate ma la Protezione civile riesce a limitare i danni

05 maggio 2018
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SANTA MARIA COGHINAS. Una bomba d’acqua innescata dall’uomo ha devastato le coltivazioni nella golena del fiume Coghinas. Tra giovedì notte e venerdì mattina, la bassa valle è stata inondata dall’apertura delle paratie della diga del Coghinas (gestita dall’Enel). Interessati i territori dei comuni di Viddalba, Santa Maria Coghinas, Badesi e Valledoria. A fare le spese di questa inondazione improvvisa sono stati, ancora una volta, gli agricoltori che hanno subìto ingenti danni economici dall’eccezionale allegamento mai riscontrato in questi ultimi anni.

Più contenuti, se non nulli, i danni per gli allevatori. Grazie all’efficiente macchina organizzativa attivata da Protezione Civile, carabinieri della tenenza di Valledoria, barracelli e amministratori comunali dei comuni interessati, infatti, si è potuto evitare l’annegamento di diversi capi di allevamento che pascolano in golena. Gli allevatori questa volta hanno avuto il tempo di mettere in salvo il proprio bestiame come invece in passato non erano riusciti a fare.

Gli uomini della protezione civile e quelli in divisa sono stati encomiabili anche nell’allertare i diversi camperisti che stanziavano lungo la golena davanti al fiume Coghinas nell’area di Casteldoria. L’allerta è scattata anche nell’area adiacente il corso del fiume nel camping La Foce, dove il titolare è stato avvisato direttamente dal sindaco di Valledoria Paolo Spezziga di mettere in sicurezza i campeggiatori che sono già presenti nel campeggio gestito da Matteo Lampati. «Devo ringraziare il sindaco di Valledoria - dichiara il titolare del camping La Foce Matteo Lampati - per avermi avvertito della piena che stava per arrivare a valle così da poter avvisare i miei ospiti di non stanziare nei pressi del fiume Coghinas. La situazione è stata sempre sotto controllo e non abbiamo avuto problemi di pericoli per il nostro campeggio e le nostre strutture».

«Abbiamo monitorato per tutta la notte la valanga d’acqua sganciata dalle paratoie della per tutto il suo percorso fino a valle dove poi è andata a finire a mare - spiega il sindaco di Valledoria Paolo Spezziga -. Questa notte io e gli uomini della protezione civile non abbiamo chiuso occhio. Per fortuna gli argini hanno tenuto e l’acqua, anche se ein quantità eccezionale, qua nel territorio di Valledoria non ha fatto danni a cose e ad animali. L’allerta però rimane alta».

«Abbiamo visto salire l’acqua in maniera molto veloce - dichiara il sindaco di Santa Maria Coghinas, Pietro Carbini - tanto che è salita fino a 3 metri di altezza mancavano ancora altri due metri prima che l’acqua potesse traboccare dagli argini messi a protezione del centro abitato di Santa Maria Coghinas. Una cosa è certa - conclude il sindaco Carbini - ci sono oltre 3milioni di euro che giacciono presso le casse del Consorzio di bonifica per potenziare gli argini non si capisce perché non vengano utilizzati». «Questa volta l’Enel ci ha avvisati tempestivamente - dichiara il vice sindaco di Viddalba Pier Mario Careddu - i danni sono stati contenuti». «Quella diga gestita in quel modo non ci deve stare - dice il rappresentante del territorio di Unidos ed ex assessore provinciale, Giannetto Satta - è un pericolo per il territorio e per le persone».

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