La Nuova Sardegna

Sassari

Morì investita in via Pascoli, nuovi testi in aula

Morì investita in via Pascoli, nuovi testi in aula

Imputato di omicidio colposo un vigile urbano. Un giovane: vidi la signora attraversare all’improvviso

09 maggio 2018
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SASSARI. «Quella signora richiamò la mia attenzione perché era seduta sul cordolo del marciapiede, in via Pascoli. Una cosa un po’ insolita. Poi proprio nel momento in cui passava la moto lei si è alzata all’improvviso ed è stata presa in pieno».

Nuovi testimoni, ieri mattina, nel processo per omicidio colposo davanti al giudice Salvatore Marinaro. Si tratta dell’incidente accaduto il 29 settembre del 2014 e nel quale perse la vita una donna sassarese di 70 anni: Maria Luciana Bionda. Nel banco degli imputati è finito l’agente di polizia municipale Francesco Cadoni. In una delle ultime udienze era stato proprio lui a ricostruire i drammatici momenti di quel pomeriggio: «Mi sono trovato la signora davanti all’improvviso – aveva detto al giudice – io passavo con il semaforo verde e lei è sbucata dal marciapiede verso la strada».

Una versione che è stata confermata ieri dai due testimoni – due giovani che erano seduti al tavolino di un bar – e che hanno raccontato di aver visto la moto sopraggiungere: «Ricordo che non era veloce – ha detto uno dei due – la donna si alzò e attraversò all’improvviso».

Stando alla tesi del pm, il vigile quel giorno «omise di prestare la doverosa attenzione regolando la velocità, dove necessario fino a fermarsi, trattandosi di un tratto di strada in pieno centro abitato che in quel frangente era impegnato dall’attraversamento di un pedone». Ma il motociclista ha sempre smentito questo: «Andavo piano, dovevo prendere servizio, la signora ha attraversato all’improvviso e dopo l’impatto sono caduto a terra e la moto è finita sul marciapiede». La famiglia della vittima si è costituita parte civile con gli avvocati Franca Lendaro e Antonello Flore, secondo i legali sarebbero diversi gli aspetti da chiarire per quanto riguarda la dinamica dell’incidente, uno tra tutti l’assenza dell’indicazione sull’asfalto – durante i rilievi del sinistro – del punto esatto in cui era caduta la donna in seguito all’impatto.

Il processo è stato aggiornato al 10 luglio per un’udienza interlocutoria. (na.co.)

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