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Sassari

Il disagio dei giovani nascosto nell’abuso di alcol

Il disagio dei giovani nascosto nell’abuso di alcol

Il progetto “Bacco, cosa non sappiamo” ha fatto emergere le difficoltà dei ragazzi Coinvolti studenti fra i 12 e i 14 anni di Ozieri e Mores e i loro insegnanti

14 maggio 2018
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OZIERI. Si è concluso positivamente, e sarà foriero di altre future simili iniziative, il progetto di sensibilizzazione sui rischi legati all’uso di bevande alcoliche tenuto nella scuola media dell’istituto comprensivo 2 di Ozieri dal servizio “Bacco!!...Cosa non sappiamo?” del centro per la famiglia Lares del Plus del distretto sanitario di Ozieri, gestito dal Network Etico Onlus, in collaborazione col SerD.

Due le fasi del progetto, la prima dedicata ai ragazzi e la seconda incentrata sul dialogo con i docenti. La prima fase, che ha coinvolto le classi II B di Ozieri e II A di Mores, per un totale di 33 studenti di età compresa tra i 12 e i 14 anni, in quattro incontri con gli operatori, è stata sviluppata con l’utilizzo di metodologie basate sul concetto di Benessere dell’Oms e sulla Carta di Ottawa del 1986 (documento di riferimento per lo sviluppo delle politiche orientate alla salute). «Di particolare interesse – spiegano gli operatori – sono state le esperienze raccontate dai ragazzi riguardo il modo di percepire il proprio benessere o malessere, l’ambiente che li circonda e le sue abitudini, i metodi da loro utilizzati per arrivare a “star bene”. In questo modo, gradualmente, si è arrivati a parlare di quanto l’uso di bevande alcoliche sia socialmente accettato e normalizzato dalla nostra cultura, offrendo informazioni utili sulle sostanze e sui loro effetti».

La seconda fase dedicata ai docenti si è sviluppata attraverso un incontri di restituzione e di riflessione congiunta. «Con un gruppo di 9 insegnanti – raccontano gli operatori – ci si è focalizzati sui contenuti e sui processi emersi nel lavoro fatto con gli studenti ma, al contempo, tale confronto si è rivelato anche una importante e ricca occasione di scambio proprio con coloro che quotidianamente hanno un contatto diretto con i ragazzi e, per questo, esperti in merito a questa fascia d’età. Alla luce dei risultati ottenuti – dicono ancora gli operatori –, si è ritenuto che il prezioso dialogo con il corpo docente possa proseguire e generare nuove occasioni e percorsi finalizzati alla promozione e prevenzione del benessere e della salute dei ragazzi/e in età di sviluppo». Il progetto appena concluso corona una serie di iniziative che da anni i servizi del Plus coinvolti attivano con la collaborazione delle istituzioni scolastiche del territorio. (b.m.)

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