La Nuova Sardegna

Sassari

Big data e lavoro 4.0 il futuro corre sulla fibra ottica

di Antonio Meloni
Big data e lavoro 4.0 il futuro corre sulla fibra ottica

Incontro tra gli studenti delle industriali e gli esperti di Tim «Dalla rete enormi possibilità, ma serve tanta formazione»

18 maggio 2018
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SASSARI. Milioni di dati che viaggiano dentro i cavi in fibra ottica, piccole autostrade sotterranee attraverso le quali passano voci e immagini, pensieri e canzoni. Un mondo complesso riassunto da una sigla recente, Itc, information comunication tecnology. Rappresenta la nuova frontiera dello sviluppo tecnologico su cui si gioca il futuro della conoscenza e la capacità di crescita di una comunità. Francesco Castia, responsabile Tim per la Sardegna, lo spiega in parole semplici a un centinaio di ragazzi al quarto e quinto anno del tecnico industriale Angioy, riuniti nell’aula magna dell’istituto di via De Nicola per partecipare all’incontro promosso dal quotidiano la Nuova Sardegna nell’ambito del progetto La Nuov@scuola.

Castia ragiona di Big data e cloud, server, reti, e megabit con la stessa disinvoltura con cui un gruppo di amici all’ora dell’aperitivo parlerebbe del settimo scudetto consecutivo della Juventus. I ragazzi seguono attenti, non solo perché quello, per molti, sarà il loro mestiere, ma anche perché su quelle conoscenze si gioca la possibilità di comprendere la realtà e l’ingresso in un mercato che cambia in continuazione. «Attualmente il 95 per cento della popolazione sarda – dice Castia – usa la banda larga che consente di far viaggiare dati alla velocità di trenta mega, ma l’obiettivo è arrivare a cento e su questo fronte Tim sta impegnando capitali e energie per completare la copertura e innalzare la velocità».

Sul versante della comunicazione, negli ultimi trent’anni è cambiato il mondo, l’avvento di internet e l’uso sempre più massiccio di dispositivi mobili ha indotto le aziende che operano nell’Ict a investire ingenti capitali per supportare la costante domanda di informazione su cui, sempre più, si basa la crescita economica e culturale: «Dai vecchi sistemi analogici legati in gran parte all’elettromeccanica – ha spiegato Antonio Carta, responsabile Telecom Italia per Sassari e Nuoro – si è arrivati alle architetture più complesse impostate sui segmenti di rete, sistemi in cui l’impiego della fibra ottica gioca un ruolo determinante».

Naturalmente tutto questo ha comportato anche l’apertura di un ventaglio sempre più ampio di offerte, modulate secondo le esigenze di ogni singolo utente che, come ha spiegato Maria Antonietta Quartu, responsabile del settore commerciale Tim, «Ha indotto a studiare soluzioni mirate a ogni tipo di cliente con l’intento di soddisfare il più possibile ogni richiesta».

Nel corso della mattinata, aperta dal dirigente delle industriali Luciano Sanna e moderata da Daniela Scano, giornalista della Nuova Sardegna, che coordina il progetto con le scuole, non sono mancate le domande da parte dei ragazzi che hanno dimostrato grande interesse e altrettanta curiosità nei confronti di un tema che rappresenta il loro futuro. C'è da dire che Telecom Italia è fra le venti aziende partner della Nuova Sardegna, grazie alle quali il quotidiano, dall’inizio di questo programma, viene letto ogni giorno in cinquanta scuole dell’Isola.

Un progetto che consente ai ragazzi non soltanto di entrare in contatto con il sistema dell’informazione, di avere argomenti di dibattito e uno strumento indispensabile per interpretare il mondo che cambia, ma anche di incontrare i responsabili di aziende leader nei settori di competenza, nell’ottica di quel contatto tra domanda e offerta che rappresenta una possibile soluzione a un problema atavico del sistema istruzione.

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