Fugge dalla Francia con il figlio di due anni, una giovane di Ossi sotto inchiesta
Infermiera scappa da Nimes e torna in Sardegna: «Il mio compagno era violento». Lui si rivolge ai giudici: «Il bambino deve tornare a casa, lo ha rapito»
SASSARI. «Ti distruggerò». Quella frase risuona ogni giorno e ogni notte nella testa di Maria (il nome è di fantasia). Martella i suoi pensieri, le sue giornate, annulla la sua spensieratezza di giovane donna e di madre. Maria ha trent'anni, fa l'infermiera ed è di Ossi. Lo scorso febbraio è fuggita dalla Francia - dove si era trasferita per inseguire l'amore - ma soprattutto è fuggita da un incubo. Quello nel quale, come lei stessa racconta, era piombata al termine della relazione con il suo compagno, francese, fisioterapista. Lo aveva lasciato perché «era violento» e così, a un certo punto, ha preparato le valigie, gli ha mandato una raccomandata per comunicargli la decisione di tornare in Italia dalla sua famiglia - «avevo paura di dirglielo a voce» - ed è partita.
«Avevo presentato alla Gendarmeria diverse denunce per maltrattamenti e stalking. Ma venivano puntualmente derubricate a "informazioni giudiziarie". E allora ho scelto di scappare dalla violenza, di mettere in protezione me e mio figlio e di trasferire le nostre residenze in Italia». Purtroppo questa decisione dettata dalla disperazione era comunque "giuridicamente" sbagliata perché i giudici francesi - dopo la fine della loro convivenza - avevano stabilito l'affidamento condiviso e il divieto per lei di trasferirsi in Italia. E adesso la sua scelta coraggiosa le ha presentato il conto: Maria è sotto inchiesta in Francia per sottrazione internazionale di minore.
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