La Nuova Sardegna

Sassari

Il Pd detta le condizioni a Sanna

di Vincenzo Garofalo
Il Pd detta le condizioni a Sanna

Stop alla nomina di un assessore Upc alla Cultura, primarie di coalizione. E scoppia il caso Campus

19 maggio 2018
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SASSARI. Sostegno a sindaco e giunta, ma alle condizioni dettate dal Pd. Condizioni che mettono in discussione la presenza nell’esecutivo dell’assessore al Bilancio Simone Campus, il cui peccato originale sarebbe quello di non avere rinnovato la tessera del Partito democratico. La direzione e l’assemblea cittadina del Partito Democratico irrompono nella crisi scoppiata a Palazzo Ducale e approvano per acclamazione un documento che, in quattro punti, “chiude” Nicola Sanna nell’angolo. Se il primo punto del documento dichiara “sostegno fattivo” al primo cittadino per arrivare a fine legislatura, il successivi passaggi non lasciano molti margini di manovra al sindaco: stop alla nomina dell’assessore alla Cultura in quota Upc, che Sanna, da giorni era pronto a nominare per assegnare una casella vacante da un anno; verifica del patto di fine consiliatura; bilanciamento della giunta per garantire che tutte le anime del Pd siano rappresentate, e confronto con il centrosinistra per capire chi è dentro e chi è fuori dall'alleanza; nessuna ricandidatura d’ufficio per il sindaco uscente, ma primarie di coalizione per scegliere il candidato ufficiale. Tutto questo predicando l’unità del gruppo consiliare e del partito.

Nel documento che ricalca le proposte del segretario cittadino, Gianni Carbini, c’è anche l’invito a Lisa Benvenuto a rientrare nel gruppo di Palazzo Ducale, e a Carla Fundoni a ritirare le dimissioni da capogruppo. L’ok a queste linee guida è arrivato giovedì, al termine di una riunione andata avanti fino a mezzanotte. Il sindaco, che tre giorni prima aveva chiesto al suo partito di concedere l’assessorato alla Cultura agli alleati e andare avanti senza altri ritocchi in giunta, si dice tranquillo e soddisfatto: «L’accordo concluso nel Pd è la base per lavorare con la coalizione sulla proposta da me fatta per rafforzare l'alleanza», commenta Nicola Sanna. «Penso che nella giunta siano già rappresentate tutte le componenti del Pd, perciò ho proposto che il partito sia generoso nei confronti delle altre forze del centrosinistra», continua. «In ogni caso, prima di nominare l’assessore alla Cultura, aspetterò e accetterò serenamente le decisioni che saranno prese dal tavolo di coalizione. Da parte mia non voglio imporre nulla, voglio che non si blocchi l’attività dell’amministrazione».

I nodi restano due: l’assessorato alla Cultura, e la verifica della posizione in giunta di Simone Campus. Per la Cultura il sindaco rivendica il rispetto di un accordo stretto con l’Upc pochi giorni prima delle elezioni politiche, in una riunione che si è tenuta a Sassari con Luigi Cucca, Antonio Satta, il sindaco e i segretari di Sassari. Accordo che apriva le porte di un assessorato al partito di Satta: «Quell’accordo è un dato politico di cui il Pd dovrà tenere conto», precisa Sanna. Ecco perché da giorni il sindaco ha in tasca la nomina alla Cultura di una donna Upc: tramontata l’ipotesi della sindacalista Cisl, Emily Uda, ora i fari sono puntati su Manuela Palitta, dirigente del Banco di Sardegna.

Su Simone Campus invece c’è il dito puntato di renziani e popolari-riformisti. Anche se lui non sembra preoccuparsene: «è il secondo anno che non rinnovo l’iscrizione al Pd perché noto una grossa differenza fra teoria e pratica delle politiche che predica. Continuo a riconoscermi nei valori del Pd, ma non nel partito», ha detto.

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