La Nuova Sardegna

SASSARI. Disagi, conseguenze anche gravi che incidono e spesso travolgono anche il futuro delle famiglie. Monta la protesta contro le lunghissime liste di attesa nella sanità pubblica, soprattutto per quegli accertamenti diagnostici salvavita. In Rete si è infatti scatenata la rabbia delle donne che alla richiesta di una mammografia, una risonanza magnetica o una tac (senza contrasto) si sono viste fissare un appuntamento anche per il 2019, una situazione inaccettabile per chi combatte con la malattia e ancora di più per chi crede nel significato della prevenzione. Gli accertamenti infatti, nel caso di risultato positivo, sarebbero assolutamente inutili visto che per le neoplasie la diagnosi precoce è di fondamentale importanza per stilare le procedure di cura e intervento.

Per protestare contro le interminabili liste di attesa le “Donne libere in lotta per la salute”, hanno organizzato per sabato mattina un Flash mob che partendo da piazza Fiume (proprio di fronte alla sede dell’Ats) si concluderà in viale San Pietro, davanti all’Azienda ospedaliera universitaria.

Ma più che di un flash mob (protesta che nasce all’insegna dell’improvvisazione) si tratterà di una vera e propria manifestazione, con le “Donne libere” che hanno chiamato a raccolta non solo le dirette interessate e cioè le donne che hanno ottenuto un appuntamento per l’anno prossimo, ma tutte le persone che devono fare i conti con le spropositate liste di attesa. Uomini compresi. Sì, perché se in rete monta la protesta guidata dalle donne, i maschietti sembrano disinteressarsi del problema. Dimenticandosi che malattie non hanno sesso e l’unità aggiunge forza alle vertenze.