La Nuova Sardegna

Sassari

Nuova perizia per la palazzina “abusiva”

Un perito incaricato dal tribunale dovrà ricalcolare le altezze in viale Trento

24 maggio 2018
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SASSARI. A luglio dello scorso anno, dopo l’ordine di sgombero firmato dal pubblico ministero Carlo Scalas, una decina di famiglie avevano rischiato di perdere la casa. Tre mesi dopo la revoca dell’ordinanza da parte del tribunale aveva fatto tirare un sospiro di sollievo agli inquilini e ai cinque imputati per i presunti abusi edilizi nella palazzina tra viale Trento e via Principessa Jolanda. Ieri mattina durante il processo l’ennesimo colpo di scena. Al termine della lunga deposizione del perito nominato proprio dal tribunale, l’ingegnere Alessandro Atzeri, il collegio presieduto da Salvatore Marinaro e composto dai giudici Silvia Guareschi e Valentina Nuvoli ha chiesto al perito di effettuare una nuova perizia ricalcolando le altezze e le volumetrie del palazzo. La prossima udienza è stata fissata per il 18 luglio. Durante le indagini della Procura erano emerse discrepanze proprio tra le misure depositate dall’impresario negli uffici comunali, in modo da ottenere maggiore cubatura dal piano casa. Infatti i fotogrammi di google maps scattati prima della demolizione della palazzina Liberty, avrebbero evidenziato un’altezza inferiore del manufatto rispetto a quella dichiarata. Insieme a Giovanni Manconi, titolare della ditta Ingeman, accusato di abuso edilizio sul banco degli imputati - con l’accusa di abuso d’ufficio e falso - ci sono Giovanni Agatau, all’epoca responsabile dello sportello delle attività edilizie del Comune (difeso dagli avvocati Stefano Porcu e Gianluca Giordo) Sebastiano Frau, dirigente dell’Edilizia Privata, Giovanni Spada, responsabile del procedimento e Gian Marco Saba, sempre del settore edilizia. (l.f.)

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