La Nuova Sardegna

Sassari

Riaperta a tempo di record la Castelsardo-Lu Bagnu

di Salvatore Santoni
Riaperta a tempo di record la Castelsardo-Lu Bagnu

La strada era stata chiusa il primo maggio scorso dopo il distacco di una roccia. Durante i lavori sono stati asportati circa 60 massi che costituivano pericolo

27 maggio 2018
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CASTELSARDO. Lavori a tempo di record sulla strada tra Castelsardo e Lu Bagnu. Venerdì scorso l’Anas ha firmato l’ordinanza per riaprire alla viabilità il tratto della strada statale 200 di Punta Spinosa dopo l’intervento di disgaggio di decine di massi pericolanti. La strada era stata chiusa il primo di maggio, quando si era verificata una prima frana con il distacco di un grosso masso che era piombato dal costone sulla carreggiata.

La riapertura è arrivata dopo ventitré giorni di chiusura e una fitta serie di atti e di provvedimenti del Comune, con riunioni a tutti i livelli e la collaborazione tra enti e associazioni di volontariato e protezione civile. L’iter per riaprire la strada era cominciato fin dalle prime ore successive alla frana, quando il primo cittadino di Castelsardo, Franco Cuccureddu, aveva incontrato tecnici e funzionari dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici e dell’Anas per studiare assieme gli interventi per mettere in sicurezza il tratto interessato dai cedimenti del costone e limitare i disagi ai cittadini, costretti a fare i conti con il territorio comunale tagliato in due: nella frazione di Lu Bagnu si trovano una scuola elementare e il liceo scientifico, mentre in paese ci sono tutti gli altri servizi, uffici comunali, farmacia, ambulatori medici.

Si tratta di un’area la cui pericolosità è stata più volte segnalata da Comune e Genio civile ad Anas e Regione. La giunta comunale aveva quindi dichiarato lo stato di calamità naturale e chiesto una riunione urgente in prefettura che ha compiuto i passi necessari per la messa in sicurezza e la riapertura, a tempo di record, del tratto di statale.

«Il collegamento fra Lu Bagnu e Castelsardo – spiega in un post su Facebook il primo cittadino – non si può certo dire che sia stato messo in sicurezza ma è certo assai meno pericoloso, in attesa di ulteriori lavori sulla parete che mitigheranno ulteriormente il rischio». I lavori di disgaggio hanno consentito di asportare circa sessanta massi, per un volume equivalente di trenta metri cubi. Il masso più consistente misurava circa 7,3 metri cubi, altri sei massi di dimensioni maggiori di un metro cubo e altri ancora sotto il metro.

«Siamo stanchi ma soddisfatti - continua il post del sindaco - perché la nostra città e la sua amministrazione viene presa ancora una volta come modello, anche a livello nazionale, non solo per la capacità progettuale e di attrazione di finanziamenti europei, non solo per le eccellenti performance di crescita del turismo culturale o per quello dei borghi ma anche per la gestione efficace, efficiente e rapida delle emergenze e per la capacità di gestire situazioni, tecnicamente e giuridicamente, assai complesse».
 

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