La Nuova Sardegna

Sassari

La Madonnina delle grazie protegge l’intera diocesi

di Antonio Meloni
La Madonnina delle grazie protegge l’intera diocesi

Migliaia di fedeli hanno accompagnato il simulacro della vergine a San Pietro L’arcivescovo scioglie il voto e “affida” a Maria tutta la comunità turritana

28 maggio 2018
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SASSARI. Ha messo tutta la diocesi sotto la protezione della Madonna perché la sua comunità pastorale possa vedere sempre la luce lungo il sentiero che spesso si fa aspro e tortuoso. Un atto speciale con cui l’arcivescovo Gian Franco Saba, per la prima volta in testa alla processione del Voto, ha dato una valenza ancora più profonda alla celebrazione dedicata alla Vergine delle Grazie.

La formula, letta a fine serata in un piazzale san Pietro strapieno, ha concluso una cerimonia vissuta nel segno della fede. Maria, dunque, diviene segno di ricerca in Dio e delle ragioni indispensabili per comprendere le mille contraddizioni di un epoca travagliata. Nel rispetto della tradizione, ieri Sassari ha rinnovato il voto alla sua patrona speciale, mantenendo la promessa che da settantacinque anni la lega alla Beata Vergine delle Grazie. Lo ha fatto con la consueta devozione, riaccompagnando il simulacro della Madonnina nel santuario di San Pietro in Silki. Le bombe del comando alleato non fanno più paura, il pericolo, oggi, è rappresentato dalla crisi che opprime, dall’intolleranza che divide, dalla disoccupazione che angoscia.

Ma i sassaresi si rivolgono alla Vergine delle Grazie con fede immutata, chiedendo protezione e conforto come tanti anni fa. Dell’origine del Voto ha accennato anche ieri l’arcivescovo Gian Franco Saba, nell’affollata funzione presieduta in Duomo prima della processione. Durante l’omelia, commentando il Vangelo di Matteo, monsignor Saba, affiancato da Capitolo turritano, ha ricordato quanto la ricorrenza a Sassari sia «Profondamente sentita nel cuore e nell’intelligenza dei suoi cittadini». L’arcivescovo, riprendendo il Vangelo, ha quindi esortato la comunità dei fedeli a invocare grazie per avere la forza di riprendere ognuno la propria strada «Ripartendo da dove eventualmente si fosse interrotta, ma affidando sempre il cammino a Maria».

La testimonianza di una fede mai sopita è stata manifestata anche dopo la funzione, quando all’uscita del simulacro, portato a spalla da una squadra di vigili del fuoco (Ieri ricorrevano i cinquant’anni di questa bella consuetudine), la folla di fedeli si è stretta attorno alla statuina dando il via alla lunga processione.

Nelle strade attraversate dal corteo, traffico fermo, ali di folla e gente alle finestre. Da piazza Mazzotti al Corso, passando per via Pais, alla volta delle piazze Azuni e Castello. Poi via Brigata Sassari, dove anche quest’anno una pioggia di petali di rosa, gettati da un gruppo di fedeli al balcone, ha salutato il passaggio della Madonnina. Quindi la sosta, quasi obbligata, di fronte ai due ospedali, il Policlinico e il Santissima Annunziata. Anche qui, pioggia di petali per salutare la Vergine delle Grazie con il pensiero rivolto ai malati, alle loro famiglie, a chi aspetta il risultato di un esame, o chi, nella sofferenza, si prepara alla terapia. Ma anche ai medici e agli infermieri, sempre in prima linea. Dietro il simulacro c’è una città intera, i Gremi al completo, il volontariato, gli operatori dell’Unitalsi, gli scout, i gruppi di preghiera e tutte le parrocchie. Da viale Italia all’Emiciclo, il colpo d’occhio è notevole: una fiumana di gente che, unita nella fede, cammina lenta verso San Pietro per mantenere l’antica promessa. Fra la folla, bambini e anziani, mamme con i piccoli, coppie di fidanzati. Dietro la Madonnina recitano il Rosario, invocano protezione. A fine serata, il lungo corteo arriva al santuario e la chiusura, nel piazzale gremito, è secondo tradizione con la pronuncia dell’atto solenne di consacrazione della città alla Madonna. Il Voto è sciolto.

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