La Nuova Sardegna

Sassari

Il Gal Logudoro e Goceano tra spopolamento e crisi

di Daniela Deriu
Il Gal Logudoro e Goceano tra spopolamento e crisi

Thiesi, diffusi dati allarmanti sulla situazione economica e il calo demografico Il progetto Alter punta a creare imprese nel turismo e nell’agroalimentare

29 maggio 2018
3 MINUTI DI LETTURA





THIESI. Sono numeri drammatici e allarmanti quelli resi noti nei giorni scorsi a Thiesi sullo stato di salute del territorio del Gal Logudoro Goceano, durante la presentazione del progetto Alter finalizzato a creare nuova impresa nell’ambito del turismo sostenibile. I dati sono stati diffusi dal presidente Giammario Senes che, ancora una volta, ha denunciato pubblicamente il rischio di un’irreversibile desertificazione antropologica.

I redditi. Nel corso dell’incontro è emerso che, se a Milano il reddito medio pro-capite (dati 2015) è di 23.850 euro, a Cagliari corrisponde a 16.500, a Sassari non raggiunge i 13.200 e, nel Logudoro Ozieri si attesta sui 10.370. Il dato cala drasticamente a 7.250 euro nel piccolo centro di Semestene per crollare a 6.639 a Nule. Sono ben quattro i punti focali sottoposti ad un’attenta analisi: le percentuali dell’occupazione, lo spopolamento, il progetto occupazionale ed il fabbisogno del territorio. I numeri del territorio. L’area Gal, che ingloba i trentaquattro Comuni di Logudoro, Goceano, Villanova Monteleone e Meilogu, comprende il 49 per cento del territorio provinciale di Sassari, ma equivale al solo 15,25 per cento per numero di occupati. Le imprese attive sono 5.350, il 45 per cento lavora in agricoltura e il 20 per cento nel commercio, mentre nel turismo si contano 106 esercizi. L’indice di vecchiaia, a eccezione del Comune di Ardara, è superiore alla media regionale e nazionale.

Lo spopolamento. Se nel 2001 si contavano 64.487 residenti, nel 2015 gli stessi sono diventati 50.305. Ciò significa che in soli 14 anni il Gal ha perso 14.200 abitanti: il 22 per cento dell’intera popolazione. Numeri preoccupanti che devono spingere a un drastico cambiamento di rotta, soprattutto culturale.

Il progetto occupazionale. Per arginare questo stato di crisi il Gal, in partnership con Equilibrium Consulting e Performa Sardegna Scarl, sta mettendo in campo un percorso rivolto a disoccupati e soggetti in mobilità o in cassa integrazione con il fine di favorire l’incremento del lavoro autonomo e l’imprenditorialità negli ambiti del turismo sostenibile e dell’agroalimentare. Sono sessanta i posti a disposizione: venti partecipanti per la sede di Ozieri, venti per quella di Bono e in egual numero per quella di Thiesi. Alter è acronimo di autoimprenditorialità, lavoro, territorio ed economia, e in inglese significa cambiamento. All’incontro pubblico, oltre a Senes sono intervenuti il sindaco Gianfranco Soletta e il neo presidente dell’Unione dei Comuni del Meilogu, Silvano Arru, che ha rimarcato la perdita di quasi il 50 per cento della popolazione negli ultimi trent’anni.

I fabbisogni del territorio. Nel corso dell’incontro sono stati presentati anche i risultati delle indagini svolte dai tecnici del Gruppo d’azione locale, allo scopo di individuare i fabbisogni del territorio e i servizi innovativi più richiesti. Dai risultati dei questionari, illustrati da Monica Sanna di Equilibrium Consulting, è emersa la necessità di promuovere il territorio in una dimensione integrata, valorizzando le ricchezze paesaggistiche, archeologiche e culturali. Ma soprattutto, è venuta a galla l’esigenza di una formazione adeguata.

Tra le richieste principali, quella di incentivare le produzioni a chilometro zero, avere un marchio riconoscibile del territorio e anche aumentare le strutture ricettive. I dettagli del progetto, che partirà a ottobre con una prima fase di formazione e una di consulenza per la creazione d’impresa, sono stati approfonditi da Gianluca Lai e da Simone Fotzi di Equilibrium Consulting.

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative