La Nuova Sardegna

Sassari

Alti fondali, molo per grandi navi

di Gavino Masia

Completato il collaudo della banchina, adesso occorre dragare il porto fino a meno 11 metri

30 maggio 2018
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PORTO TORRES. Lo scalo marittimo turritano aumenta le capacità di ormeggio per le navi dopo il collaudo tecnico e amministrativo effettuato nei giorni scorsi alla banchina degli Alti fondali. L’approdo del porto commerciale commercio è interessata a breve anche all’escavo dei fondali – da portare presumibilmente a meno 11 metri – così da ospitare in totale sicurezza l’arrivo delle navi crociera delle più importanti compagnie internazionali. Si chiuso dunque il lungo iter di riqualificazione avviato a fine 2016, che ha prodotto il consolidamento del banchinamento e la sostituzione delle bitte esistenti con altre di tiraggio di 100 tonnellate. Intervento concluso nell’estate 2017, comunque, con il taglio del nastro da parte del ministro dei Trasporti Graziano Delrio. «Porto Torres ha straordinarie potenzialità – aveva detto allora il ministro – per offrire occasioni di sviluppo all’economia locale, turistica, commerciale, industriale e all’intera area che sta dietro alla città: una vocazione multiforme dove, per sfruttare appieno queste opportunità, è però necessario che tutti i lavori si facciano nei tempi giusti». Un invito ad accelerare i lavori portuali sottolineato da Delrio qualche mese prima della nomina dell’attuale presidente dell’Authority, Massimo Deiana, ma che da l’idea della volontà di valorizzare un porto che rappresenta da sempre la porta naturale per i traffici marittimi con nord Italia, Francia e Spagna. Il costo complessivo dei lavori della banchina è stato di 3 milioni di euro, finanziati con fondi dell’ex Autorità portuale del nord Sardegna, con quattrocentoquarantacinque metri di lunghezza che sono stati ora riconsegnati al sistema portuale: settanta metri delle banchina verranno resecati già a partire dall’autunno prossimo, per far spazio ad un’altra opera strategica per la portualità quale è l’Antemurale di ponente. La resecazione sarà accompagnata dai dragaggi dell’intero bacino del porto civico e della parte antistante agli Alti fondali, per i quali sono stati già stanziati 7 milioni di euro in bilancio, che conferiranno al porto maggiore operatività nell’accoglienza di traghetti e navi da crociera di grandi dimensioni. «Siamo giunti ad una fase cruciale nel rilancio dello scalo di Porto Torres – dice il presidente dell’Adsp Massimo Deiana – e restituiamo alla portualità una banchina che avrà un ruolo strategico nel potenziamento dell’offerta infrastrutturale del porto e dell’intero sistema portuale sardo: contestualmente abbiamo già predisposto e pubblicato una manifestazione di interesse per l’individuazione dell’operatore economico che effettuerà la caratterizzazione dei sedimenti marini, propedeutica ai dragaggi, il cui materiale di escavo verrà utilizzato in buona parte per il riempimento dei cassoni dell’Antemurale». Un’opera, secondo Deiana, che completerà la radicale riqualificazione dello scalo del nord ovest e «sarà trainante per altri importanti interventi che andremo ad attuare nei porti del sistema sardo».

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