La Nuova Sardegna

Sassari

Chiudono 14 supermarket Sigma

di Luigi Soriga
Chiudono 14 supermarket Sigma

Fatturati disastrosi, l’Europa Sardegna ha avviato le procedure di mobilità per i dipendenti

05 giugno 2018
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SASSARI. I fatturati da tempo erano in picchiata e nei market Sigma aleggiava un’aria da temporale. Il fulmine, non esattamente a ciel sereno, è arrivato ieri mattina: l’amministratore unico di Supermercati Europa Sardegna ha inviato una lettera a tutte le sigle sindacali. L’oggetto del documento recita: licenziamento collettivo per cessazione attività aziendale. Tradotto: chiuderanno i quattordici punti vendita gestiti dalla Ses, e perderanno il lavoro i 124 dipendenti.

Si abbasseranno le serrande in via Camboni, via Chiarini, via degli Astronauti, via Pascoli, viale Trento, via Gorizia, via Diaz, via Carbonazzi, piazza Mazzotti, via Ariani, via Baldedda e via Oriani. In pratica verranno a mancare dei punti di riferimento preziosi all’interno dei vari quartieri. Una resa ulteriore verso il decentramento la localizzazione periferica del commercio cittadino.

La situazione economica dei negozi Sigma, se la decisione di abbassare le saracinesche è arrivata in maniera così drastica, doveva essere particolarmente insostenibile. E lo si evince da un particolare non trascurabile: il consorzio Europa Sardegna deve pagare ancora per cinque anni l’affitto al proprietario delle attività, cioè a Rinaldo Carta. Questo vuol dire che, a conti fatti, è più conveniente versare cinque anni di affitto a vuoto, piuttosto che sostenere i costi di 14 attività in costante perdita. Per ora è avviata la procedura di mobilità, e i sindacati avranno 45 giorni per mettere in campo delle soluzioni.

«Abbiamo avvisato i dipendenti e in questi giorni convochere le assemblee per discutere sul da farsi – dice Giampiero Manai della Uil – non mi pare che l’azienda lasci margini di contrattazione, anche perché non si è mai dimostrata particolarmente disponibile alle contrattazioni sindacali. I lavoratori si erano resi conto da tempo che gli affari erano in calo, ed erano molto preoccupati per un’eventuale cessazione delle attività. Perciò i sindacati avevano chiesto più volte un incontro con la direzione aziendale, ma non è mai stato accordato. Così, senza aver mai la possibilità di confrontarci e proporre correttivi, si è arrivati a oggi: abbiamo saputo della volontà di chiudere e licenziare da una fredda mail, che elencava le procedure da seguire e i punti vendita da chiudere». L’unica ciambella di salvataggio potrebbe arrivare dalla proprietà. «La prima cosa che faremo è sentire Rinaldo Carta, e sondare la sua eventuale disponibilità a rilevare ancora una volta le sue precedenti attività».

Lo stesso, d’altronde, era accaduto nell’agosto dell’anno scorso, quando il patron della Cobec aveva ripreso in mano una piccola fetta del suo impero commerciale dato in affitto alla Europa Sardegna. Questa società aveva deciso di tagliare i rami meno produttivi, la mannaia si era abbattuta su 6 dei 21 punti vendita. Cortesantaria, via Copenaghen, via Parigi, via Murenu a Ottava, e via Verdri e via Aldo Moro a Ittiri erano già condannati a scomparire. Anche in quel caso c’erano 37 posti di lavoro in ballo. «Rinaldo Carta in quell’occasione aveva scongiurato la cessazione delle attività, le aveva riprese sotto l’insegna Cobec Sigma e le aveva rilanciate. E a quanto ci risulta i fatturati hanno ripreso a macinare – dice Giampiero Manai – e questo è molto confortante: significa che se la gestione economica è attenta, i margini per sopravvivere e guadagnare ci sono ancora». Lo scenario a Sassari è sconsolante, con la recentissima estinzione di insegne storiche nel commercio. Prima Euronics, poi Brico Center, e altre grosse aziende sono in sofferenza. Altri 124 licenziamenti, per una città in profonda crisi, sarebbero una mazzata letale.

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