La Nuova Sardegna

Sassari

Città sporca e servizio carente: protesta anche chi amministra

di Gavino Masia

Raccolta rifiuti e pulizia della città: pioggia di critiche e proteste nei confronti di Ambiente 2.0 Maggioranza insieme all’opposizione ma finora risulta elevata una sola sanzione da 3mila euro

07 giugno 2018
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PORTO TORRES. I consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione mai così compatti in tre anni di legislatura nel criticare l’appalto del servizio di raccolta rifiuti solidi urbani. L’occasione è capitata ieri mattina in aula consiliare durante l’incontro con la ditta Ambiente 2.0 e con il dirigente di Settore Claudio Vinci per discutere della rimozione delle isole ecologiche e del sistema rifiuti sul Parco dell’Asinara. E le prime critiche pesanti sono arrivate proprio dalla seconda carica istituzionale.

La cosa più strana è che - nonostante le criticità relative al ritiro e allo smaltimento dei rifiuti sul territorio del Comune di Porto Torres “sono troppe”, come aveva dichiarato meno di un anno fa il sindaco Sean Wheeler - ci sarebbe una sola sanzione di 3mila e 858 euro datata 6 dicembre 2017 nei confronti di Ambiente 2.0. Per la mancata pulizia delle caditoie nel periodo compreso tra il 22 settembre e il 19 ottobre 2016 e per mancato servizio prestato.

«Il capitolato d’appalto è dispersivo – ha detto il presidente del consiglio Gavino Bigella – e non è funzionale alla città e ai cittadini: ho fatto tantissime segnalazioni sulla criticità del servizio in questi anni, senza vedere alcun cambiamento in positivo. E questo nonostante i cittadini stiano pagando profumatamente il servizio raccolta rifiuti».

Il primo ad elencare i disservizi dell’appalto è stato Alessandro Carta di Autonomia popolare, ripercorrendo tutte le tappe dei consigli comunali dove l’opposizione dichiarava alla giunta le proprie perplessità sull’andamento della raccolta differenziata nei quartieri. «Il centro storico della città è sporco – ha detto – e in questi due anni e mezzo i cittadini hanno pagato per un servizio non all’altezza di quanto prevedeva il Capitolato. Dispiace che solo ora qualcuno si accorga che qualcosa non va bene in tema rifiuti». Il sardista Costantino Ligas, dopo aver ricordato che si tratta di un appalto che costa 25milioni di euro in 6 anni, ha sottolineato la scarsa funzionalità del servizio rispetto alla presentazione e alle brochure. «Bisogna tutelare la maggior parte delle persone che fanno correttamente la differenziata e non vedere per giorni nelle vie i sacchetti con l’adesivo di non conformità che, non sanzionati, aspettano di essere ritirati». Anche l’ex presidente Loredana De Marco, dopo metà legislatura, si accorge che il servizio non va bene: «Appena ci siamo insediati credevamo in un progetto-offerta convincente, ora mentirei se dicessi che la città è pulita e che l’azienda dedica particolare attenzione ai quartieri popolari. Se il cittadino vedesse la differenza tra teoria e pratica del progetto, ci metterebbe sicuramente a testa in giù». Chi ha sempre criticato l’appalto rifiuti è stato il consigliere Claudio Piras, ma nel suo intervento di ieri la “bacchettata” è partita anche verso i banchi della maggioranza. «Quando si governa è necessario dare gli indirizzi ed effettuare il controllo sui servizi che vengono offerti alla collettività. L’esecutivo aveva il compito di monitorare un servizio che tocca direttamente le tasche dei contribuenti». Per la consigliera Antonella Demelas «è particolarmente sporco viale delle Vigne: la spazzatrice passa raramente e non vedo mai operatori in giro». Una pioggia di critiche nei confronti dell’azienda Ambiente 2.0, dunque, presente al confronto con i responsabili Gianfranco Virdis e Andrea Milo. «Eppure nelle settimane scorse ho fatto un sopralluogo assieme agli operatori dell’ufficio Ambiente per tutte le vie della città – ha assicurato Virdis -, con la macchina del Comune, trovando strade pulite».

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