La Nuova Sardegna

Sassari

Foto, disegni e oggetti raccontano Monte Rosello

Foto, disegni e oggetti raccontano Monte Rosello

Apre oggi a Palazzo Ducale la mostra “Selfie MyCity#Sassari - Exhibition” Trentadue giovani mostrano il risultato di mesi di “osservazione” della città

08 giugno 2018
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SASSARI. «Il confine è una pecora». Da queste parole, pronunciate da un ragazzo di 19 anni proveniente dal Senegal durante il laboratorio di Agorà Selfie MyCity#Sassari, è nata l’idea grafica per rappresentare la mostra “Selfie MyCity#Sassari - Exhibition”, che sarà inaugurata oggi alle 18 nella sala Giuseppe Duce di Palazzo Ducale.

L’esposizione, visitabile fino al 30 giugno, è composta da fotografie, testi, disegni, collage, musiche e oggetti di diversi materiali, ed è la trasposizione artistica della percezione del quartiere, maturata attraverso le fasi del progetto che hanno visto 32 giovani abitanti della città partecipare a laboratori di teatrodanza, poesia, fotografia, arte visiva, sul tema della impressione della propria immagine in relazione al contesto urbano. L’iniziativa è inserita tra gli eventi conclusivi del percorso curato dall’associazione Senza Confini Di Pelle con il finanziamento del Comune di Sassari nell’ambito del Agorà.

«L’immagine scelta per rappresentare la mostra si compone di un collage di fotografie di palazzi con al centro una pecora, realizzata graficamente, il cui manto (che in un gioco di parole è anche manto stradale) contiene anch’essa figure urbane» spiegano dall’associazione. Tutti gli elementi presenti sono fotografie scattate nel quartiere Monte Rosello durante i laboratori, sono gli skyline che si possono vedere percorrendo l’itinerario della Walk Performance (la performance conclusiva del progetto Selfie MyCity#Sassari in programma il 7 luglio). «I partecipanti al laboratorio hanno dato la loro definizione di “confine” e il giovane ha spiegato che nel suo paese possedere una o più pecore consente di comprare il biglietto per partire e varcare il confine – continuano –. In questa affermazione abbiamo visto il legame con la Sardegna, con gli elementi connotativi della sua identità, e la pecora è diventata l’immagine simbolo del progetto. Infatti l’installazione urbana che segna le 17 tappe della Walk Performance, visibile dal 13 maggio, si intitola “il confine è una pecora”:17 cartelli con rappresentata una pecora, che segnano, con altrettante stazioni, il confine del percorso». «Si tratta di un progetto che rappresenta il segno di un processo di integrazione tra culture differenti e apparentemente molto lontane, avvenuto tramite l’arte – commenta l’assessora alle Politiche sociali Monica Spanedda –. Un percorso che ha colto la vera essenza di Agorà: offrire opportunità di impegno e utilizzo del tempo libero, con una forte valenza formativa e socializzante con la promozione di momenti d’incontro e di partecipazione attiva» ha commentato. La mostra è a cura di Dario La Stella, Valentina Solinas e Leonardo Boscani, con la collaborazione di Costantino Idini, Leonardo Omar Onida, Manuel Attanasio e Alessandra Mura.



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