La Nuova Sardegna

Sassari

mozione del m5s

di Giovanni Bua

SASSARI. «I trentadue milioni a rischio per la metropolitana di superficie? Purtroppo di milioni ne abbiamo già persi 50. E questo perché siamo disuniti e disorganizzati. A tutti i livelli». Parole...

10 giugno 2018
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SASSARI. «I trentadue milioni a rischio per la metropolitana di superficie? Purtroppo di milioni ne abbiamo già persi 50. E questo perché siamo disuniti e disorganizzati. A tutti i livelli». Parole di uno che i gangli della pubblica amministrazione, e la babele dei trasporti, la conosce bene: Leonardo Marras. Candidato sindaco nel 2000 per il centrosinistra (sconfitto al ballottaggio da Nanni Campus), dal 2006 al 2015 presidente dell’Atp, alla guida della quale elaborò il piano dell’azienda unica di bacino. «Un piano – spiega l’attuale presidente della Fondazione Maria Carta – più attuale che mai. La città, o meglio l’area vasta, deve prendere il controllo del suo futuro. E gran parte del suo futuro passa dalla progettazione e gestione dei trasporti integrati. Ora questo non avviene, e la situazione è così confusa che alla fine a decidere sono i tavoli tecnici invece che le comunità. La vicenda della metropolitana di superficie, con le discussioni di questi ultimi giorni, ma più in generale con la gestione del progetto complessivo, ne è un esempio lampante».

Su come un’azienda di “rete metropolitana” potrebbe cambiare le cose: «Siamo l’unico caso al mondo in cui il trasporto dentro la città è gestito da due aziende distinte, entrambe pubbliche. In un’Isola dove 52 aziende private e 5 pubbliche lavorano sui trasporti, spesso in concorrenza tra loro, spendendo 160 milioni l’anno. Non è possibile, e non ce lo possiamo più permettere. La soluzione è una: l’Arst va rimodulata. Ed è bene che i cittadini sappiano che sui trasporti interni la Regione ha tutti i poteri e nessun vincolo. Può fare quello che vuole senza rendere conto a nessuno. Quindi è solo una nostra scelta».

Una Regione che però si chiama fuori, pronta a rispettare la volontà dei Comuni: «Ci mancherebbe pure – attacca Marras – ma è inutile dire che le scelte urbanistiche sono a carico dei Comuni quando poi a decidere veramente sono i tavoli tecnici. Mi chiedo come sia possibile che un tecnico entri nel merito della strategia di un progetto, o addirittura rivendichi risposte da un’amministrazione. E comunque non prendiamoci in giro, quello a cui stiamo assistendo è un travaso di risorse da nord al sud dell’Isola. Perché i soldi che abbiamo perso per portare Sirio all’aeroporto sono stati usati per elettrificare la Monserrato-Settimo. E sono sicuro che, se mai il progetto del secondo lotto dovesse sfumare, non sarà certo la Sardegna a perdere 32 milioni ma solo Sassari. Quei soldi saranno usati per qualche altra cosa».

La Regione ha però assicurato che le risorse sono pronte, dedicate, e che si aspetta solo una decisione definitiva dal Comune: «Io mi sento comunque di appoggiare l’amministrazione. Questa, la prossima, qualunque essa sia. La città di Sassari, e tutta l’area vasta, si deve appropriare delle scelte per il suo futuro. Prenda le sue decisioni senza timore di alcun veto. E il dialogo deve avvenire a livello politico. Basta giochetti, silenzi, veti incrociati. Non c’è più tempo da perdere. La tramvia, ma anche il centro intermodale, sono bloccati da decenni. Città come Olbia, Nuoro, Macomer, per non parlare di Cagliari, hanno un altro passo. E noi dobbiamo iniziare a correre».

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