La Nuova Sardegna

ALGHERO. Per il pizzaiolo algherese Luigi Baldinu è davvero un anno d’oro. Dopo le numerose e lusinghiere recensioni sul suo conto, dopo la prima partecipazione ai Campionati del mondo di pizza, andati in scena in aprile a Parma, per lui è arrivata la prima stella. Ad attribuirgliela è la “Guida ai pizzaioli stellati nel mondo”: fatti i debiti distinguo e le debite proporzioni, è un po’ come se fosse la “Guida Michelin” della pizza ed è collegata al circuito di Pizza News e all’Albo ufficiale dei pizzaioli.

Baldinu, che ha base alla pizzeria “El Pultal” di via Columbano, nel cuore del centro storico di Alghero, ha ricevuto una stella su tre al termine della visita ispettiva a sorpresa e in incognito avvenuta di recente. Per lui, 43 anni compiuti da pochi giorni, è il riconoscimento per l’ottimo lavoro di ricerca portato avanti in questi anni, ma anche la conferma di quanto possa essere redditizio investire sulla qualità dei prodotti e dei processi di produzione.

La recensione a sorpresa, in forma assolutamente anonima, è stata condotta da Marco Brozzu, ispettore della guida. L’esperto si è presentato in compagnia di un’altra persona, ha ordinato un trancio della pizza al metro fatta da Baldinu, metà “Margherita” e metà farcita, e solo dopo aver testato il prodotto si è accreditato, ha visitato la postazione di lavoro, i frigoriferi, ha verificato le condizioni igieniche in cui opera il pizzaiolo algherese e al termine della verifica ha rilasciato una valutazione che gli è valsa l’ambitissima prima stella.

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Per entrare nel circuito di Pizza News e dell’Albo nazionale dei pizzaioli, Luigi Baldinu si era iscritto all’elenco senza sapere se e quando avrebbe ricevuto una ispezione allo scopo di tributargli il riconoscimento che lo inserisce nell’élite. «Non sapevo di avere sottomano la pizza dell’ispettore, un maestro pizzaiolo che si è dichiarato solo dopo aver mangiato, esibendo il tesserino e chiedendo di verificare tutto», racconta Baldinu, che ha saputo del riconoscimento proprio avantieri: il giorno del suo compleanno. «La mia pizza è fatta da lievito madre, rinfrescato tutti i giorni e farine di tipo 0 e 1, integrali e ai cerali e senza glutine di primissima qualità», racconta.

«Dal 2015 faccio parte di Figli di PastaMadre, il marchio che certifica i locali che lavorano solo con lievito madre – prosegue – è lo stesso materiale che utilizzo per produrre il pane e il pane carasau per questo e altri ristoranti e per colombe e panettoni che vengono commercializzati qui, al dettaglio». Lunghe lievitazioni, forno a legna, ingredienti di primissima qualità. «Adoravo armeggiare con la pizza già da bambino, ma ho iniziato nel 2000. Ho fatto un po’ di esperienze in città, poi all’estero e dal 2015 lavoro con Giuliano Carboni e Massimiliano Verde, che nel 2016 hanno deciso di scommettere su questo locale».