La Nuova Sardegna

Sassari

Sorso, 6 mesi dopo i lavori la strada è già una groviera

di Salvatore Santoni
Sorso, 6 mesi dopo i lavori la strada è già una groviera

L’arteria Giannecca-Lu Padru che conduce a 50 abitazioni è invasa dalle buche Sottoposta a manutenzione a gennaio con 150mila euro di fondi regionali

15 giugno 2018
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SORSO. I lavori di sistemazione sono terminati pochi mesi fa, ma oggi la strada vicinale Giannecca-Lu Padru, nella periferia di Sorso, è già una gruviera.

A denunciarlo è il consigliere comunale del Pd, Michele Roggio, che nei giorni scorsi ha visitato l’agro di Sorso per raccogliere i disagi lamentate dai residenti e dai proprietari dei terreni che vivono nelle campagne.

«Dopo appena sei mesi dalla conclusione delle opere – spiega il consigliere – emerge poco o nulla di quei lavori costati ben 150mila euro.

Basta infatti imboccare il sentiero per imbattersi dopo appena qualche metro tra insidie, cavità e buche con lunghi solchi tracciati dall’acqua dei recenti piovaschi». La strada vicinale Giannecca-Lu Padru è un’importante arteria che dalla Sp 48 conduce al cuore delle campagne di Sorso, e che nel 2014 venne gravemente danneggiata dal nubifragio che colpì la Romangia.

Nel periodo seguente l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Morghen, intervenne per sistemare la carreggiata grazie a 150mila di fondi regionali.

I lavori facevano parte in un più ampio piano – si era detto all’epoca – «di organizzazione globale che ha come obiettivo lo sviluppo socio-economico del territorio» e avevano riguardato la messa in sicurezza e la manutenzione straordinaria: il livellamento del piano stradale, il ripristino delle cunette, la regimazione delle acque, il rifacimento della pavimentazione stradale con utilizzo di terre stabilizzate.

«Appena pochi mesi fa – riprende il consigliere Roggio – si sono conclusi i lavori di manutenzione straordinaria voluti e programmati qualche anno fa dalla giunta e affidati per la loro realizzazione a una ditta privata. Nello specifico con l’intervento si intendeva portare lo spessore del manto stradale e delle terre stabilizzate (spessore portante) da 10 a 20 centimetri, ritenuto dai tecnici più idoneo per il traffico medio pesante, e considerato più duraturo e pertanto con limitati oneri di manutenzione della stessa strada».

Secondo il vicecapogruppo del Pd, l’intervento non avrebbe prodotto grandi risultati.

«Al momento - spiega Roggio - appare inspiegabile come, dopo appena sei mesi, del miglioramento dovuto a quei lavori straordinari non vi sia traccia. Perplessità che non sembra poter esser superata leggendo la relazione tecnica conclusiva, nella quale è stato certificato che l’intervento sia stato realizzato a regola d’arte».



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