La Nuova Sardegna

Sassari

Il ministro Lezzi a Pigliaru: il governo sostiene l’isola

di Umberto Aime
Il ministro Lezzi a Pigliaru: il governo sostiene l’isola

In primo piano trasporti, infrastrutture e le strategie di sviluppo turistico

16 giugno 2018
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CAGLIARI. Le prime carte di una partita tutta nuova sono state messe sul tavolo dalla Sardegna, in un giovedì mattina fresco e soleggiato, a Roma, e quindi forse di buon auspicio. Da settimane uno dei due giocatori è proprio altro rispetto al passato. È l’esordiente “frutto politico” prodotto, a tavolino, dal contratto fra la Lega e i Cinque stelle per convivere nelle stanze di Palazzo Chigi. L’altro giocatore è lo stesso dal 2014, il governatore Francesco Pigliaru e la sua maggioranza di centrosinistra. Doveva esserci una prima volta fra questi sconosciuti fra loro, e l’approccio c’è stato. S’è consumato, in poco più di un’ora, negli uffici del ministero che una volta si chiamava «per la coesione sociale e il Mezzogiorno», oggi sintetizzato dai gialloverdi in un più immediato «per il Sud». Da una parte del tavolo la neo ministra Barbara Lezzi, eletta dai Cinque stelle a Lecce, dall’altra, è ovvio, Pigliaru. Com’è andato l’incontro? Stando ai comunicati ufficiali è stato: cordiale, utile e costruttivo, in prospettiva, «della dichiarata volontà di arrivare a una reciproca collaborazione». Appena cominciata e che dovrà essere sugli storici e grandi problemi della Sardegna, gli stessi di quando al governo c’erano quelli del centrodestra o del centrosinistra. Sono: trasporti, infrastrutture, energia, lavoro, istruzione e insularità, tasselli dell’unico puzzle: «La riscossa della Sardegna».

È quel mosaico di richieste che sarà ricostruito, ancora una volta, nel dossier in preparazione per il primo ministro Giuseppe Conte, partendo da quanto di buono è arrivato, i miliardi, e poi fatto col «Patto per la Sardegna», firmato col centrosinistra. Nel frattempo Barbara Lezzi e Francesco Pigliaru hanno parlato molto di continuità territoriale aerea. È uno dei problemi più urgenti, alla vigilia dell’estate, e per quel bando ancora appeso a Bruxelles, colpevole un’Europa troppo insistente nel pretendere correzioni su correzioni. Lezzi ha capito bene quale sia l’emergenza e s’è impegnata a sostenere la causa con chi sull’argomento ha maggiori competenze: Danilo Toninelli, ministro ai trasporti. Quali saranno i prossimi passi del governo per far uscire la Sardegna dall’impasse europeo? Primo di tutto: i sardi non saranno soli in quella che «è una sfida vitale per puntare allo sviluppo». A questo punto, nello stesso capitolo, potrebbe rientrare anche la continuità territoriale marittima, dove la Regione vuole contare di più nella convenzione e dove oggi vuole chiarire come non mai i rapporti con il blocco Cin-Tirrenia-Moby. Lezzi e Pigliaru hanno discusso moltissimo anche di lavoro, ora il mercato è troppo asfittico soprattutto per i giovani, e di istruzione, col governatore che ha consegnato i risultati raggiunti grazie al piano Iscol@. Poi di infrastrutture, dove c’è ancora tantissimo da fare fra strade e altri collegamenti interni, ed energia, con l’arrivo del metano dato per sicuro anche se ci sono ancora diversi particolari da chiarire. Fino al doppio comunicato.

Quello della ministra è stato questo: «Col governatore Pigliaru, ho affrontato alcuni dei temi più impellenti che riguardano la Sardegna. A partire dal Patto per la Sardegna che è fondamentale per offrire nuove opportunità di crescita a una terra dal grande potenziale non ancora espresso appieno». Per proseguire: «Abbiamo parlato anche del tema della disoccupazione che in Sardegna, purtroppo, ha un'incidenza molto rilevante, soprattutto tra i giovani. Altra questione impellente è stata quella delle infrastrutture, rispetto alle quali la regione sconta un ritardo che, tra l'altro, finisce per limitare la crescita anche del turismo fuori stagione. Infine, il tema dell'istruzione e di una formazione di qualità, che possa consentire alle nuove generazioni di essere competitive». Nel comunicato non c’è, ma la ministra avrebbe annunciato a breve una missione in Sardegna. Ecco Pigliaru: «È stato un incontro molto utile per gettare le basi di un rapporto costruttivo. Da parte della ministra ci sono stati ascolto e attenzione: abbiamo partite importanti da affrontare insieme e condiviso l'importanza di farlo lavorando all'insegna della collaborazione istituzionale». Per poi sottolineare: «C’è la volontà reciproca di collaborare su politiche essenziali per la Sardegna e il Mezzogiorno, dalla dispersione scolastica alla disoccupazione soprattutto giovanile, e specifici come i trasporti e il turismo». Dopo le strette di mano di solito dovrebbero arrivare i fatti, e l’attesa per quelli è appena cominciata.

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