La Nuova Sardegna

Sassari

Gabriella Contu, la prima donna a sceneggiare Zagor

Fabio Canessa
Gabriella Contu, la prima donna a sceneggiare Zagor

Nascita piemontese con madre di Orotelli e padre di Desulo, è a Viddalba per il "Rendez-vous degli amici di Zagor".

17 giugno 2018
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SASSARI. Nell'albo intitolato "I racconti di Darkwood", uscito nel settembre 2017 per la collana quadrimestrale Maxi Zagor, c'è anche una storia scritta da Gabriella Contu. L'autrice, nata e residente in Piemonte ma come si capisce di origine sarda («Mia mamma è di Orotelli mentre mio papà di Desulo»), è diventata così la prima donna a sceneggiare lo storico fumetto della Sergio Bonelli Editore.

In questi giorni è nell'isola, a Viddalba per la seconda edizione del "Rendez-vous degli amici di Zagor". Dopo la prima giornata continua l'evento che partendo dalla grande passione fumettistica dei lettori della serie mira a promuovere lo sviluppo turistico della Bassa Valle del Coghinas. La manifestazione infatti non si rivolge soltanto agli appassionati di Zagor, ma ispirandosi alle avventure del personaggio ideato da Bonelli cinquantasette anni fa vuole coinvolgere il pubblico in una serie di attività sportive non agonistiche (discese sul fiume in canoa, passeggiate a cavallo, trekking) che rappresentano un bel modo per scoprire il territorio. Ovviamente all'interno del programma sono presenti momenti di approfondimento sul fumetto, con la partecipazione di diversi disegnatori e autori.

Ecco quindi l'invito a Gabriella Contu che dopo l'ingresso nella squadra Bonelli qualche anno fa, ha avuto la possibilità di lavorare su Zagor in un volume speciale ideato da Moreno Burattini, curatore della testata e altro ospite a Viddalba. «Moreno ha pensato a questo volume particolare - spiega la sceneggiatrice - composto da storie brevi scritte da autori non strettamente zagoriani. Ho proposto un'idea e gli è piaciuta». Nasce così "Memorie dal passato", inserita nel maxi volume "I racconti di Darkwood" insieme ad altre avventure. «Una storia particolare - sottolinea Gabriella Contu - perché mentre Zagor normalmente è ambientato intorno al 1840, l'epoca in cui vive il personaggio, la mia storia si svolge prima, durante la guerra d'indipendenza americana. Un passaggio che avviene tramite un espediente narrativo, con Zagor che trova il diario di un ragazzo che aveva partecipato alla guerra».

D'altronde tutto è possibile nelle storie del personaggio bonelliano, simbolo dell'avventura. «La cosa bella di Zagor - aggiunge la sceneggiatrice - è che dentro le sue storie si può trovare di tutto: la fantascienza così come i pirati o gli indiani. Questo per chi scrive dà infinite possibilità ed è un lato che mi affascina tanto di Zagor, insieme al fatto sia un personaggio che si pone delle domande. Non è monolitico, ha tante facce. Discute, chiede, ha dei dubbi».

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