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Sassari

Il Canopoleno apre le porte ai medici provenienti dalla Cina

Il Canopoleno apre le porte ai medici provenienti dalla Cina

SASSARI. Nei giorni scorsi il convitto nazionale Canopoleno ha dato il benvenuto ai medici in formazione del progetto Sict, iniziativa che l’università di Sassari ha attivato nel 2015 in...

18 giugno 2018
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SASSARI. Nei giorni scorsi il convitto nazionale Canopoleno ha dato il benvenuto ai medici in formazione del progetto Sict, iniziativa che l’università di Sassari ha attivato nel 2015 in collaborazione con Aou per promuovere la formazione medica post-lauream di professionisti provenienti dalla Cina. I medici cinesi, accompagnati da Giovanna Contini, Dirigente Scolastico, e dal coordinatore del progetto, hanno visitato le strutture e incontrato i bambini e i ragazzi del Convitto nazionale, in quel momento impegnati nelle consuete attività formative.

«Sono molto colpito dall'organizzazione del Convitto, una realtà poco comune nel nostro Paese – ha commentato il dottor Li Lei, ortopedico del Suining Central Hospital della Provincia dello Sichuan – . Sono certo che sarà estremamente utile per favorire il dialogo tra i ragazzi italiani e cinesi, e per consentire alla nuova generazione di cinesi residenti a Sassari di rimanere connessi alle loro radici culturali».

La visita rappresenta il punto d’incontro di due percorsi paralleli che le istituzioni hanno intrapreso per avvicinare sempre più la Sardegna alla Cina. «Il convitto attiverà il prossimo anno il suo Liceo scientifico ad indirizzo lingua cinese, confermando la sua vocazione all'internazionalizzazione e alla sperimentazione didattica. Sarà una bella sfida per il nostro istituto – commenta la dirigente Giovanna Contini – abbiamo lavorato tanto per arrivare a questo risultato e siamo felici di avere avuto questa opportunità che, non è data a tutte le scuole». L'Università, sempre più attiva nel campo della cooperazione con l'estremo Oriente, potenzierà dal prossimo settembre le attività formative e scientifiche, grazie all'estensione della rete di partner cinesi e le attività di cooperazione dei dipartimenti, in particolare nei settori delle scienze agrarie, chimiche, mediche e umanistiche.

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