La Nuova Sardegna

Sassari

La casa protetta riapre i battenti

di Francesco Squintu

La struttura ora è gestita da una cooperativa, il Comune interverrà per integrare la retta dei pazienti

02 luglio 2018
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OZIERI. Con una sobria cerimonia e una solenne benedizione da parte del vescovo di Ozieri Corrado Melis nei scorsi giorni è ripartita ufficialmente l’attività della casa protetta comunale, di fatto mai interrotta ma passata a una gestione privata e il cui cambio dal pubblico aveva creato non poche paure e destabilizzazioni tra i dipendenti, gli ospiti della casa e le famiglie dei degenti.

A dieci anni dall’apertura l’impegno economico per il comune era diventato insostenibile e la gara per l’affidamento a un’azienda esterna era un passo obbligato. Ad aggiudicarsi l’appalto alla fine dell’anno scorso era stata la cooperativa sociale “Ali Assistenza” di Cagliari che si è poi insediata nel mese di febbraio. «Abbiamo trovato una struttura che sentiva il peso degli anni e la prima cosa che abbiamo voluto fare è stata intervenire con lavori di manutenzione e di abbellimento per rendere i locali più luminosi e colorati – ha detto il referente della cooperativa Pierandrea Costa –. Con un investimento di circa cinquantamila euro, di cui un trenta per cento riferito a manutenzioni straordinarie di competenza del Comune, proprietario dell’immobile, abbiamo potuto ripristinare le facciate, eseguire tinteggiature interne e mettere in sicurezza i balconi».

Le paure maggiori all’indomani del passaggio di consegne tra il Comune e la cooperativa erano però focalizzate sul personale in servizio che chiedeva garanzie anche con il nuovo gestore che non solo ha assorbito tutti gli addetti ma ha persino ampliato l’organico. Allo stato attuale sono diciassette le persone impegnate all’interno della struttura nella quale sono ospitati ventuno pazienti ma l’obiettivo è quello di operare alcune modifiche interne e recuperare così altri due posti letto. Un’altra grossa questione affrontata è stata quella della retta mensile che con l’insediamento della cooperativa è stata aumentata a 1.950 euro con un sensibile aumento rispetto a quella precedente. «La nostra tariffa è in linea con il costo medio delle strutture pari a questa poiché sotto questo costo sarebbe difficile garantire un servizio serio ed efficiente – ha aggiunto Costa –. Gestiamo altre due strutture e il costo non diverge da quello che si paga ad Ozieri». Conti alla mano però è difficile che un pensionato possa permettersi una spesa mensile simile e allora oltre all’aiuto che le famiglie in molti casi offrono al familiare interviene anche il Comune con un’integrazione. «Normalmente interveniamo con un’integrazione mensile media di circa trecento euro – ha dichiarato l’assessore al bilancio Anastasia Ladu – ed è certo meno oneroso che avere sulle spalle l’intero costo di gestione della struttura». A chiudere la cerimonia, Gigi Sarobba, attuale assessore ai lavori pubblici e uno dei fautori dell’apertura della casa protetta che si è detto soddisfatto dei risultati raggiunti. «Aver salvaguardato l’intero livello occupazionale è stata la soddisfazione più grande e per questo mi sento anche di ringraziare Toto Terrosu, sindacalista della Cgil, per il sostegno e il prezioso contributo».

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