La Nuova Sardegna

Sassari

La mattanza negli scatti di Gadau

La mattanza negli scatti di Gadau

Inaugurata al Mut di Stintino una bella mostra del fotografo giornalista 

02 luglio 2018
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STINTINO. «Voi scrivete con la penna, io con la macchina fotografica» disse un giorno Renato Gadau ai giornalisti della “Nuova Sardegna”, il giornale per il quale lavorò fin dalla ripresa delle pubblicazioni, dopo la chiusura ventennale imposta dal fascismo. Spiegava in questo modo perché l’Ordine dei giornalisti lo avesse voluto iscrivere nell’albo dei professionisti con una motivazione giusta e condivisa da tutti gli iscritti. Cioè, non c’era alcun dubbio che il suo fosse un lavoro giornalistico.

Infatti, ogni sua foto era una notizia che andava a completare l’articolo che descriveva fatti di cronaca nera, bianca, politica, giudiziaria: tutto veniva arricchito dall’obiettivo che Renato usava con intelligenza giornalistica e rara maestria tecnica. Così sono state scattate anche le foto che, grazie alla disponibilità delle figlie Liana e Rossana, sono ora esposte a Stintino, nel Museo della Tonnara e raccontano la lotta dei pescatori per catturare i tonni nel mare che si tingeva di rosso. Una lotta titanica che Renato Gadau ha saputo rappresentare con quell’acume e quel senso della notizia che hanno fatto di lui un grande fotografo-giornalista, capace di cogliere in una frazione di secondo la notizia che poteva suscitare l’interesse dei lettori.

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Perciò bene hanno fatto i responsabili del Museo della Tonnara e il loro presidente Salvatore Rubino a mettere in mostra quelle foto che oggi hanno assunto il valore di documenti così come un pezzo di storia della nostra città è l’immensa collezione conservata dalla famiglia, che l’Amministrazione comunale di Sassari dovrebbe acquisire per ricordare fatti, personaggi, ambienti, eventi politici, artistici, culturali e sportivi, processi famosi, spettacoli, feste, appuntamenti di grande richiamo come la Cavalcata, la discesa dei Candelieri e Festa del Voto, immortalate sul giornale al quale Gadau ha dedicato trent’anni della sua vita.

La mostra, intitolata “Tempo di mattanza” resterà aperta fino a dicembre e potrà essere visitata nei giorni e negli orari di apertura del museo. Sono esposti gli scatti realizzati da Gadau durante le tonnare del 1950 nel Golfo dell’Asinara nelle quali furono catturati circa cinquecento tonni. In occasione della presentazione della mostra, che ha il valore di una cronaca di grande valenza antropologica, il direttore della Soprintendenza archeologica, Francesco Di Gennaro, ha condotto la platea dei visitatori in un viaggio tra l’età del bronzo e quella del ferro, alla scoperta dei contatti e degli scambi tra la Sardegna e la penisola italiana.

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