La Nuova Sardegna

Sassari

Stintino, vuoi fare il bagno a Ezzi Mannu? Devi pagare 5 euro

di Luca Fiori
Stintino, vuoi fare il bagno a Ezzi Mannu? Devi pagare 5 euro

Per posteggiare l’auto vista mare il proprietario di un fondo privato chiede un pedaggio. Il Comune: «Non può farlo»

02 luglio 2018
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STINTINO. «Vuoi posteggiare comodamente a pochi passi dal bagnasciuga? Accomodati pure, ma per accedere al mio terreno vista mare devi sborsare cinque euro». Forte di questa convinzione Roberto Fresu, proprietario del rettilineo di sterrato largo 30 metri che lambisce l’arenile di Ezzi Mannu e si srotola per alcuni chilometri collegando le Saline allo Stagno di Pilo, ha ripristinato le contestatissime regole degli anni passati.

Dimenticate le ruspe mandate un anno fa dal comune per demolire una recinzione abusiva che resisteva dal 2005 e gli esposti in Procura del Wwf per denunciare la devastazione che il passaggio delle auto produce all’interno di un’area Sic, a Ezzi Mannu è tornato tutto come prima. E in più pochi giorni fa è comparso un profondo solco che ha fatto sobbalzare gli ambientalisti. Per accedere al litorale che si estende per tre chilometri, tra la spiaggia di Fiume Santo a sud e quella di Pazzona a nord, c’è da pagare un pedaggio: 5 euro se si entra con la macchina, 3 se si accede con la moto e 10 se in una questa lingua di terra dalla vista invidiabile si posteggia il camper per tutta la giornata. Prezzi tutto sommato accettabili, se non fosse che per il Comune di Stintino chi stacca le ricevute ed esige del denaro per consentire l’ingresso dei mezzi in quel terreno sul mare non avrebbe nessun diritto per farlo, anche se i proprietari sostengono il contrario. Il braccio di ferro tra l’amministrazione e la proprietà del terreno va avanti da tempo. Lo scorso anno il Comune era intervenuto a colpi di benna per eseguire una sentenza del Tar che si era pronunciata contro la Sismo srl, la società che fa capo a Roberto Fresu, imprenditore di Porto Torres proprietario del ristorante “Bandiera Gialla” (società che gestisce diversi appalti nelle mense scolastiche cittadine) e molto conosciuto in quanto presidente del Latte Dolce calcio. Pochi giorni fa nel suo terreno al posto della rete buttata giù un anno fa dalle ruspe è comparso un profondo solco e dei blocchi in cemento nei pochi varchi rimasti, «per presidiare - secondo gli ambientalisti - l’unico accesso alla spiaggia e costringere gli automobilisti a versare la tassa per accedere al mare». Attacchi che il proprietario del terreno respinge al mittente.

«Quel solco - spiega Fresu - è una fascia antincendio fatta per preservare chi frequenta la spiaggia. Su questo litorale - aggiunge - in passato dal comune di Sassari erano stati approvati progetti importanti, anche per realizzare campeggi e strutture che avrebbero dato posti di lavoro, poi il passaggio sotto la giurisdizione del comune di Stintino ha fatto tramontare tutto. Questo non è un parcheggio, lo sappiamo bene anche noi - conclude Fresu - ma è un terreno privato e noi per l’accesso a casa nostra chiediamo un contributo in base all’articolo 843 del codice civile che ce lo consente, se poi il comune di Stintino ha altri progetti proceda con l’esproprio, ma fino a quel momento noi restiamo i proprietari». E l’intervento del Comune non dovrebbe tardare. «Abbiamo avuto notizia anche noi di quanto sta avvenendo a Ezzi Mannu – afferma il sindaco di Stintino Antonio Diana – e in questi giorni avvieremo gli accertamenti e gli eventuali provvedimenti necessari. In quella zona non si può creare un parcheggio - aggiunge Diana - per un motivo semplicissimo: manca la destinazione d’uso. Una sicura ed efficace azione - conclude il primo cittadino - arriverà nel momento in cui, a breve, approveremo in consiglio comunale il progetto speciale proprio su Ezzi Mannu, che prevede norme di salvaguardia su quell’area»

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