La Nuova Sardegna

Sassari

Porto turistico, lavori bloccati

di Gavino Masia

Diportisti costretti a emigrare verso altre realtà. L’indotto perde una fetta importante di commesse

03 luglio 2018
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PORTO TORRES. Si profila un’altra estate senza manifestazione di interesse per la gestione del porto turistico. Da quando sono scaduti i termini per l’avvio dell’ingiunzione di sgombero della banchina del molo turistico, infatti, ci sono ancora delle imbarcazioni ormeggiate ai pontili galleggianti. Almeno quindici yacht sono “dovuti” andare via in direzione di altri ormeggi - Castelsardo e Stintino - perché non si è mai riusciti a trovare un accordo preciso che accontentasse entrambe le parti. I diportisti hanno sempre ribadito l’impraticabilità della totale messa a terra delle imbarcazioni, che avrebbe minato la buona cura dei motori e della meccanica, e proponevano l’ipotesi di spostare le imbarcazioni volta per volta, da un pontile all’altro, durante i lavori. L’Autorità di sistema portuale ha invece stabilito che il decreto di proroga del termine di scadenza dell’ingiunzione verrà avviato dal 3 settembre e riguarderà l’eliminazione dei corpi morti e lo spostamento di tutte le imbarcazioni ormeggiate al lato sud della banchina Nino Pala.

«C’è stato un rimpallo di responsabilità in occasioni dei tanti incontri istituzionali – ricorda Franco Gianino – e ora quel molo turistico è assolutamente fuori controllo: non si vede alcun cantiere lavoro per effettuare gli interventi previsti, quelli riportati nella relazione in mano all’Authority e alla Capitaneria di porto, e il bando di gara è rimasto solo sulla carta». I diportisti sapevano che la battaglia portata avanti nei mesi scorsi avrebbe potuto concludersi con un nulla di fatto. «Ma ci saremmo aspettati un atteggiamento più energico e convinto – aggiunge Gianino – da parte del sindaco della nostra città: basti pensare a tutti gli artigiani e ai commercianti che offrono prodotti e servizi sulla nautica, che d’ora in poi avranno probabilmente qualche introito in meno visto che qualcuno ha messo la barca a terra e molti altri sono andati ad ormeggiare le loro imbarcazioni in altre località». L’Autorità portuale, secondo i diportisti, ha ordinato gli sgomberi per poter iniziare i lavori ma non ha offerto soluzioni temporanee accettabili per non far spostare le barche da Porto Torres. «La mia barca di 13 metri in vetroresina è ora ancorata nel porto di Stintino – dice il diportista Luigi Dimeglio – e nella mia città non si muove nulla all’interno dell’approdo turistico: questo significa che si sta cominciando a distruggere la nautica nei nostri confini».

Oltre al bando che, probabilmente, sarà pubblicato dopo l’estate, anche i pontili obsoleti di proprietà del Comune non sono stati ancora rimossi dal porticciolo. Gli elementi modulari galleggianti sono stati infatti ceduti ad una società con sede a Sant’Antioco, che ha presentato un’offerta economica di 5mila e 200 euro, ma sono ancora al loro posto. «Un porto turistico in funzione è importante per le attività imprenditoriali – conclude Dimeglio – e crea indotto economico a vantaggio della comunità».

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