La Nuova Sardegna

Sassari

Porto Torres, Borgona: da gioiello a angolo dimenticato

di Gavino Masia
Porto Torres, Borgona: da gioiello a angolo dimenticato

Erbacce ovunque, scarsa illuminazione e strade pericolose

12 luglio 2018
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PORTO TORRES. Da quartierino gioiello ad angolo dimenticato, a due passi dal centro. Il decadimento degli ultimi anni, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti e gli abitanti rivendicano maggiore attenzione, risposte da parte dell’amministrazione comunale. Il quartiere di Borgona è nato con la realizzazione delle prime case popolari nel 1957 - costruite in prossimità dell’insediamento archeologico di Tanca Borgona - e per fornire al rione spazi vitali furono realizzate alcune piazze e aree verdi che nel passato sono stati sempre curate dal Comune in collaborazione con i residenti. Le famiglie abbellivano gli spazi con fioriere e piante, trasformando di fatto i giardini in graziose oasi verdi. Oggi però non è più come allora, in termini di decoro urbano, e la conferma arriva dalle parole degli abitanti. «Il degrado nella parte alta di via Amsicora – dice l’ex marittimo Aniello Rivieccio – è sotto gli occhi di tutti: marciapiedi invasi da erbacce e piante di fico selvatico, compresa la piazza omonima in prossimità delle panche dove spesso ci incontriamo con amici per socializzare al fresco».

Negli anni del boom industriale si sviluppò intorno al nucleo delle case popolari una intensa attività edilizia, con conseguente riduzione degli spazi verdi, e vennero realizzate diverse strade in direzione della via del mare. «Proprio in quelle arterie le auto transitano a velocità ben oltre la media – aggiunge Rivieccio –, provenienti da via Romagnosi in direzione di via Principe di Piemonte, creando pericolo alla sicurezza dei pedoni perché non esiste alcun controllo e meno che mai si vede un vigile urbano. Abbiamo segnalato più volte anche la scarsa illuminazione in via Amsicora per la presenza di due soli punti luce, ma a quanto pare la risoluzione dei problemi in questo quartiere non è probabilmente una priorità per chi governa». Per Gavino Froldi, ex operaio specializzato nel petrolchimico, c’è invece il rischio continuo di incidente nella rotatoria che disciplina il traffico tra via Balai e via Principe di Piemonte. «Perché le auto che procedono da via Balai in direzione di via Ettore Sacchi entrano in rotatoria a velocità oltre il limite, non rispettando la precedenza e dimenticando chi sale da via Principe di Piemonte. Altro problema mai risolto è quello della segnaletica orizzontale, quasi inesistente: è necessario intervenire subito prima che accada davvero il peggio».

Per il pensionato, inoltre, ci sono criticità nel marciapiede e nella pulizia delle strade. «Il primo risulta praticamente al di sotto del manto stradale e ad ogni acquazzone si allaga rendendo difficile il passaggio dei pedoni. Negli stessi marciapiedi si depositano spesso volantini pubblicitari spostati in varie direzioni dal vento, e rimangono per giorni senza che gli operatori ecologici provvedano a ritirarli». Per il disoccupato Quirico Desole – uno dei lavoratori dell’indotto che occuparono la torre Aragonese assieme ai giovani della Vinyls – nel quartiere mancano da troppi anni gli interventi di decoro da parte delle istituzioni pubbliche. «Piazza Deledda continua a versare in uno stato vergognoso e i marciapiedi dove si affacciano le palazzine di proprietà dell’Area sono ricoperti di erbacce: alcuni inquilini si sono dovuti arrangiare col sistema “fai da te”, ma questo non basta nonostante la buona volontà delle persone». Ci vuole un giro di vite negli interventi, secondo Desole, perché c’è un malcontento diffuso da parte della gente. «Si nota una scarsa attenzione da parte dell’amministrazione comunale per il quartiere e anche la strada di ingresso al rione versa in condizioni pietose: in via Satta ci sono poi due fioriere e nessuna pianta al suo intervento». Eppure questa zona della città è trafficata a tutte le ore del giorno e soprattutto per almeno nove mesi all’anno il traffico delle auto diventa talvolta caotico in coincidenza degli orari di entrata e uscita dalla scuola materna ed elementare di Borgona. «Proprio la presenza del caseggiato scolastico – conclude il disoccupato – dovrebbe indurre gli amministratori a riportare il decoro e la sicurezza nelle vie e nelle piazze del quartiere».

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