La Nuova Sardegna

Sassari

Va dai carabinieri per una denuncia e muore in caserma

di Luca Fiori
Va dai carabinieri per una denuncia e muore in caserma

Costantino Lupino, 61 anni, si è accasciato davanti ai militari Laureato in ingegneria, viveva in simbiosi con i suoi gatti

19 luglio 2018
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SASSARI. Quando domenica pomeriggio lo hanno visto correre trafelato verso la caserma dei carabinieri alla periferia del paese, in tanti hanno pensato che avesse avuto l’ennesima discussione con i vicini di casa a causa delle decine di gatti di cui aveva deciso di prendersi cura nella zona di Fonte Vecchia, nel centro di Castelsardo.

E forse era proprio per quel motivo - per presentare l’ennesima denuncia - che Onofrio Costantino Lupino, 61 anni, si era incamminato sotto il sole cocente verso la stazione dell’Arma, ma l’uomo ha fatto in tempo a suonare il campanello e fare due passi nel cortile della caserma e pochi istanti dopo si è accasciato ed è morto davanti agli occhi esterrefatti dei militari.

Laureato in ingegneria nucleare al Politecnico di Torino, Costantino Lupino era considerato da tutti una mente brillante, ma dopo gli studi in Piemonte era rientrato a Castelsardo con una brutta depressione e aveva scelto di vivere ai margini della società. Ultimamente aveva avuto problemi con i familiari ed era un tutore ad occuparsi di lui. Negli ultimi giorni probabilmente aveva smesso di prendere dei farmaci che gli erano stati prescritti e questo lo aveva reso più vulnerabile.

Per questo motivo - per fare piena luce sulla vicenda - la Procura della Repubblica di Sassari ha deciso di aprire un’inchiesta nella quale al momento non risultano indagati. Il sostituto procuratore Paolo Piras, dopo la relazione dei carabinieri del Nas che hanno sequestrato la cartella clinica, ha deciso di disporre l’esame autoptico che verrà eseguito lunedì prossimo.

La Procura vuole capire quale sia stata la causa della morte dell’uomo e se ci siano delle responsabilità da parte di chi avrebbe dovuto vigilare su di lui. Nell’ultimo periodo Costantino Lupino era diventato un mucchietto di pelle e ossa. Tutti i soldi della pensione d’invalidità li utilizzava per sfamare un’intera colonia felina che aveva adottato, mentre lui non mangiava più quasi niente. I rapporti con i vicini di casa erano diventati sempre più tesi, perché la colonia felina continuava ad ingrandirsi e a creare qualche problema di ordine sanitario.

Tutte le mattine prestissimo l’uomo si recava nella piazzetta di Fonte Vecchia e dava una ripulita alla zona, poi si dirigeva verso il supermercato e acquistava decine di scatole di crocchette e cibo per gatti. Di recente anche l’amministrazione comunale era intervenuta dopo la segnalazione di una casa diroccata e pericolante ridotta a un cumulo di rifiuti di cui l’uomo era in parte proprietario nella zona di Fonte Vecchia. A causa del suo amore per gli animali gli scontri con il vicinato erano quasi all’ordine del giorno. E quasi quotidianamente l’uomo si recava in caserma per presentare esposti e per riferire ai militari - che ormai lo conoscevano e lo stavano ad ascoltare - degli scontri verbali con i suoi compaesani esasperati. Costantino Lupino temeva che qualcuno potesse fare del male ai suoi gatti e forse per questo domenica pomeriggio è corso in caserma per chiedere aiuto. Lunedì prossimo l’autopsia dirà per quale motivo il suo cuore si è fermato a soli 61 anni.

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