La Nuova Sardegna

Sassari

«Mai vista la città in queste condizioni»

di Gavino Masia
«Mai vista la città in queste condizioni»

La denuncia dei residenti: degrado, abbandono e sporcizia

25 luglio 2018
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PORTO TORRES. Camminando al centro storico, ci si accorge subito che il cuore della città fa molta fatica a pulsare a causa di arterie stradali piene di buche e un arredo urbano che mostra un pessimo decoro. La pensano così i residenti che abitano nel quartiere che si estende ai lati del centro cittadino e che confina con il porto civico e l’inizio del Lungomare.

«Strade e marciapiedi dissestati nella vie Libio e Adelasia – dice il gestore della sezione Combattenti e reduci di Porto Torres, Antonio Carboni – e le due isole ecologiche di piazza Bazzoni ridotte a vere e proprie discariche nelle ore notturne: liberarle da ogni sporcizia di buon mattino non risolve tutti i problemi, perché non sono mai state bonificate e la puzza purtroppo rimane». Il gestore del circolo durante la notte ha avvistato anche ratti di grosse dimensioni che vanno alla ricerca di cibo e che non hanno neppure paura dei gatti. «Non riesco poi a comprendere – aggiunge Carboni –, visto gli ultimi atti incendiari di auto in piazza Bazzoni e portoni dati a fuoco in via Libio e via Adelasia da gente senza scrupolo, perché l’amministrazione comunale finora non non ci ha tutelato con telecamere così come avviene in altri Comuni». Per Salvatore Bazzoni, biologo in pensione, piazza Umberto I andrebbe riqualificata dal punto di vista ambientale visto che rappresenta il cuore della città. «Aiuole dimenticate, panchine per anziani quasi tutte rotte e la lancetta segna ore del palazzo comunale ferma da qualche anno non sono un brutto biglietto da visita: bisogna mettere mano alla toponomastica perché sono anni che le attività commerciali e gli uffici decentrati del Comune, compresa la sede dell’ufficio tecnico, non sono più in via Ponte Romano e via Amsicora». Per il pensionato ci sono anche i cestini porta rifiuti del centro storico che andrebbero svuotati per primi, considerando i turisti che sbarcano dalle navi francesi e provenienti da Genova sono già in città alla ricerca di un bar per la prima colazione. «Un altro aspetto vergognoso – lamenta Bazzoni –, che non rappresenta una bella cartolina per i turisti e non solo, è il caseggiato tra le vie Azuni e Ponte Romano transennato da anni e colmo di erbacce infestanti». Senza dimenticare, inoltre, la presenza dell'autoemoteca per la raccolta del sangue nei giorni prestabiliti dinanzi alla sede Avis: «Forse è arrivato il momento che alla sede diano la possibilità di avere tutti i requisiti per effettuare i prelievi in una sala apposita - autorizzando l’associazione ad effettuare i lavori previsti - evitando così disagi al traffico veicolare». Salvatore Bazzoni fa infine un appello a quanti in compagnia degli amici a quattro zampe utilizzano il verde presso il museo del porto per lasciare “ricordini” sgraditi ai passanti. Per l’operaio Emanuele Faedda, invece, uno dei problemi mai risolti sono le isole ecologiche di via Roma. «Di ecologico hanno ben poco visto che mancano pulizia e controlli. E soprattutto di notte c’è un movimento continuo di gente che viene da ogni parte a scaricare immondizia e vetro a tutte le ore, non permettendo di dormire a chi deve alzarsi presto per andare a lavorare. Ci sono poi le buche nelle strade che, per quanto esistano da diverso tempo, gli amministratori non devono aspettare che diventino voragini per intervenire». In quella zona prolifera ovunque anche l’erba parietaria, ricorda Faedda, che disturba le persone allergiche costrette a subire loro malgrado: «Non abbiamo mai visto la nostra città in queste condizioni e speravano in una amministrazione più attenta e capace visti i proclami con cui ci hanno convinto e poi abbandonato». I residenti del centro storico, dopo le loro testimonianze, invitano ora gli amministratori a scendere in campo di persona per rendersi conto dello stato di degrado esistente in più punti, «visto che l’ultimo incontro di quartiere è stato fallimentare, per la scarsa presenza di cittadini».

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