La Nuova Sardegna

Sassari

Eolico, il Comune di Tergu batte cassa

Eolico, il Comune di Tergu batte cassa

Avviata un’azione legale contro la Fri-El Anglona per recuperare 420mila euro

26 luglio 2018
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TERGU. «La Fri-El Anglona Srl non rispetta, già dal 2015, la convenzione contrattuale stipulata con il Comune di Tergu nel 2005 che disciplina la concessione in suo favore per la realizzazione, l’esercizio e la manutenzione di un impianto eolico sito nel territorio comunale per la durata di 35 anni rinnovabile automaticamente per analogo termine, previa rinegoziazione dei contenuti della convenzione». A sostenerlo è il sindaco Gianfranco Satta che spiega che il debito dell’azienda di produzione di energia eolica nei confronti del Comune ammonta ad oggi a 420 mila euro. «Già dal 2016 il Comune ha continuato a insistere per il pagamento della somma prevista per contratto – sostiene Satta – ma la Fri-El Anglona ha contestato le richieste, denunciandone l’infondatezza in quanto (a suo dire) contrarie a delle norme imperative introdotte dal legislatore in epoca successiva alla stipula del contratto». Per cui, vista l’incertezza dell’entrata nel bilancio comunale, l’amministrazione è stata obbligata a un’azione legale contro Fri-El Anglona per mancata corresponsione delle somme dovute. «Un’industria di soldi per pochi, con un giro d'affari importante a fronte di una miseria riconosciuta alle casse comunali – attacca il sindaco – e oggi quell’elemosina pattuita non viene nemmeno corrisposta e sono state disattese anche le promesse occupazionali fatte a suo tempo. La risorsa vento è un bene in possesso della comunità e del territorio ed è più che legittima l’attesa della popolazione che l'iniziativa approvata a suo tempo dia i suoi frutti. Considerando, inoltre, che questa risorsa viene sfruttata dai privati anche avvalendosi dei relativi incentivi statali di produzione, garantiti per 20 anni, uno Stato leale dovrebbe stare dalla parte della gente e delle autonomie locali essendo duplicemente parte in causa contro questi predatori-sfruttatori delle nostre risorse».

Mauro Tedde



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