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La clochard aggredita, accertamenti nella sua tenda

SASSARI. Il giallo di Platamona si infittisce. Gli uomini della polizia municipale di Sassari hanno ricostruito gli spostamenti della clochard Elsa Sotgia, ritrovata ricoperta di sangue a Platamona...

30 luglio 2018
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SASSARI. Il giallo di Platamona si infittisce. Gli uomini della polizia municipale di Sassari hanno ricostruito gli spostamenti della clochard Elsa Sotgia, ritrovata ricoperta di sangue a Platamona all’alba del 24 luglio scorso, e la scansione temporale di quella che almeno per ora rimane una presunta rapina. Mentre la donna si trova tuttora ricoverata all’ospedale Santissima Annunziata con una brutta ferita alla testa, ieri mattina gli agenti guidati dal comandante Gianni Serra hanno acquisito ulteriori elementi utili e sentito le persone che hanno soccorso la donna. Elsa Sotgia non è una clochard “qualunque”: negli anni Ottanta era stata ritenuta tra i protagonisti dell’Anonima sequestri. E per aver partecipato al rapimento dell’imprenditore sassarese Pupo Troffa venne condannata a scontare vent’anni di carcere.

La donna la notte tra il 23 e il 24 luglio si è ritrovata con una brutta ferita alla testa, senza gli anelli d’oro al dito, i soldi e senza telefono cellulare. Sola nella sua panchina nella Rotonda di Platamona, dove vive accampata da diversi mesi, e dove nel cuore della notte non circola anima viva. E quindi senza la possibilità di chiedere aiuto. Secondo le prime informazioni raccolte dagli inquirenti, l’aggressione sarebbe avvenuta intorno alle 3 del mattino. E quindi la clochard è riuscita a chiedere aiuto soltanto alle prime luci dell’alba, quando a Platamona hanno cominciato ad arrivare gli operai della pulizia spiagge. Elsa Sotgia è stata soccorsa da un’ambulanza del 118 soltanto dopo l’allarme lanciato da alcuni operai della pulizia spiagge. Ed è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, dove si trova tuttora ricoverata nel reparto di Neurochirurgia con una grave ferita alla nuca e una prognosi di quaranta giorni di cure. (salv.sant.)

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