La Nuova Sardegna

Sassari

«Nella vertenza Sices il sindacato lavora lontano dai riflettori»

di Gavino Masia
«Nella vertenza Sices il sindacato lavora lontano dai riflettori»

Il segretario della Fiom Cgil Doppiu rassicura i lavoratori «Cerchiamo soluzioni valide per garantire l’occupazione»

03 agosto 2018
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PORTO TORRES. Sulla vicenda degli operai dell’azienda meltalmeccanica Sices che finiranno la cassa integrazione ad ottobre – 57 altamente specializzati e circa 120 dell’indotto - il segretario generale Fiom-Cgil Gavino Doppiu assicura che il sindacato è sempre stato vicino alle esigenze dei lavoratori.

«Da parte nostra non solo non è mai venuta a mancare l’informazione – ricorda –, in quanto tutti sono stati periodicamente e abbondantemente informati, ma si è garantito sino ad oggi anche la tutela e il posto di lavoro: il sindacato si è battuto e continuerà a farlo per garantire l’occupazione e il salario a tutti i lavoratori, e ad oggi, con l’ausilio anche degli ammortizzatori sociali, tutto questo è stato possibile».

La precisazione delle organizzazioni sindacali è riferita al malcontento manifestato qualche settimana fa dagli operai della Sices, durante una riunione organizzata nel piazzale dell’azienda, che lamentavano di essersi ritrovati da soli a condurre una lotta per cercare di salvaguardare il loro posto di lavoro. In quell’occasione si erano infatti radunati per programmare e concordare con i sindacati una serie di iniziative di lotta per stimolare l’interesse intorno all’intera vicenda.

«Lo scorso 30 luglio le segreterie confederali e di categoria di Cgil, Cisl e Uilm – aggiunge Doppiu –, dopo aver ampiamente analizzato i termini della difficile situazione dei lavoratori Sices, avevano già condiviso un percorso comune per individuare soluzioni risolutive della vertenza, che non sono di facile e immediata risposta ma che richiede un intenso lavoro collettivo e sicuramente lontano dai riflettori». Il futuro dei lavoratori rimane comunque incerto, perché tra due mesi scadrà la cassa integrazione e perché da parte dell’azienda non hanno mai ricevuto nessuna notizia su presente e futuro occupazionale. In particolare quella relativa all’udienza della Sices con il giudice, dello scorso 24 luglio, dove l’azienda doveva presentare un piano o una proposta per evitare il fallimento. Una delegazione di operai si è presentata una settimana fa anche nell’aula consiliare del Comune e in quell’occasione il sindaco Sean Wheeler ha assicurato che porterà la loro vertenza in difesa del posto di lavoro all’attenzione del ministro dello Sviluppo economico Di Maio e del ministro per il Sud Barbara Lezzi. «Gli operai hanno assicurato che ci sono commesse per dieci milioni di euro – aveva detto Wheeler – ma non ci sarebbe liquidità e l’azienda avrebbe delocalizzato parte della sua produzione altrove: chiederemo un appuntamento al direttore dello stabilimento locale e andremo fino in fondo per capire cosa è successo». nche i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil non stanno abbassando la guardia: «Siamo e saremo sempre al fianco dei lavoratori, nelle sedi opportune e lontano dai clamori della piazza, a loro tutela e per trovare soluzioni che ad oggi sono di difficile ma non d’impossibile individuazione». Il fine comune, d’altronde, è lottare tutti insieme per mantenere i posti di lavoro.

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