La Nuova Sardegna

Sassari

La Faradda nell’anno europeo del Patrimonio culturale

di Antonio Meloni
La Faradda nell’anno europeo del Patrimonio culturale

Promozione importante per la Festha Manna patrimonio dell’Unesco. ll sindaco: «Programma degno dell’evento, nonostante il patto di stabilità»

05 agosto 2018
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SASSARI. Mentre per il sindaco Nicola Sanna sarà l’ultima Faradda del primo mandato e per Salvatore Spada coinciderà con l’epilogo della sua esperienza nell’Intergremio, per monsignor Gian Franco Saba saranno i primi Candelieri come arcivescovo di Sassari. Corsi e ricorsi di un evento che nel tempo, grazie alla fede e alla tradizione, ha conservato inalterato il senso di una promessa che si rinnova ogni anno da più di cinque secoli. Lo stesso clima si respira ogni volta che il primo cittadino presenta il programma della festa e degli eventi collaterali che fino al 15 agosto animano la città richiamando un gran numero di turisti. L’edizione 2018 della Discesa ha ottenuto, insieme alla Cavalcata Sarda, il marchio dell’Anno europeo del patrimonio culturale e rientra nel calendario nazionale pubblicato sul sito annoeuropeo2018.beniculturali.it.

La sala del brindisi. Diversamente dal solito, ieri la presentazione della edizione 2018 è stata organizzata nella sala al primo piano di Palazzo di città, la stessa dove la sera del 14 agosto sindaco e obriere maggiore dei Massai rinnovano il patto con il brindisi a zent’anni.

La nuova assessora. La conferenza ha coinciso anche con il debutto della nuova assessora alla Cultura, Manuela Palitta, alla quale è toccato il compito di presentare il nutrito programma dei Candelieri edizione 2018. «Malgrado le difficoltà relative al bilancio – ha tenuto a precisare Nicola Sanna – abbiamo garantito anche quest’anno un programma degno della festa più importante della città». Le difficoltà sono solo di carattere tecnico: «I soldi in cassa ci sono – ha rimarcato il sindaco – ma per effetto del patto di stabilità devono restare lì». A ovviare all’inconveniente ha provveduto una nutrita squadra di imprenditori, coordinata da Rinaldo Carta, patron della Cobec, che di fronte al paventato rischio di far saltare l’Arrostita, in sintonia con lo spirito di solidarietà della festa, ha raccolto fondi destinati alla messa in moto della collaudata macchina organizzativa gestita da Palazzo Ducale.

Il bilancio di Spada. Il presidente dell’Intergremio, Salvatore Spada, ha fatto una sorta di bilancio degli ultimi tre anni, tanto quanto dura il mandato alla guida dell’organismo che dal 1979 coordina l’attività della numerosa comunità gremiale. «Il risultato più importante è certo il riconoscimento Unesco che ci ha aperto le porte per l’ingresso nella Rete, senza dimenticare la collaborazione con l’amministrazione carceraria, con le scuole e con l’Università, credo che la festa negli ultimi anni sia cresciuta e il merito non è solo dei gremi, ma di tutta la città».

Gli ospiti. Fra gli ospiti di quest’anno, una delegazione della municipalità di Bratislava, città con la quale il Comune ha stabilito un rapporto di collaborazione e scambio. Ma ci saranno anche i rappresentanti delle città della Rete delle grandi macchine a spalla, Viterbo, Palmi e Nola nonché il sindaco Paolo Stirati, di Gubbio, da tempo gemellata con Sassari e Patrizia Nardi, funzionario Unesco.

Misure di sicurezza. Come per la Cavalcata e gli altri eventi importanti, scatterà anche per la discesa il protocollo delle rigide misure di sicurezza varato dal ministero dell’Interno. In occasione della discesa di piccoli e medi, dell’arrostita in piazza Sant’Antonio e della Faradda, è vietato lungo l’itinerario consumare bevande in contenitori di vetro e lattine. I titolari di locali pubblici, o attività artigianali, non potranno distribuire bevande in lattine e vetro, ma solo in bicchieri di plastica o carta. Divieto esteso alle aree con tavoli e sedie, ma non dentro i locali.

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