La Nuova Sardegna

Sassari

Porto Torres, si ubriaca per festeggiare la scarcerazione: arrestato

Nadia Cossu
Porto Torres, si ubriaca per festeggiare la scarcerazione: arrestato

Un 25enne sconta 2 anni per rapina, beve vodka e finisce per aggredire i carabinieri

09 agosto 2018
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Probabilmente quelle tre bottiglie di vodka che si era letteralmente scolato appena uscito dal carcere di Alghero erano il suo modo per festeggiare la libertà riconquistata. Una gioia che, purtroppo per lui, è durata poco. Perché i carabinieri, a distanza di qualche ora, gli hanno nuovamente stretto le manette ai polsi.

Protagonista di questa singolare disavventura è un venticinquenne polacco: Adriano Dylag. Il giovane due giorni fa ha finito di scontare nel carcere di Alghero una pena di due anni di reclusione per una rapina che aveva commesso in provincia di Varese.

E per festeggiare a suo modo la scarcerazione Dylag ha pensato bene di ubriacarsi prima di raggiungere Porto Torres dove avrebbe dovuto imbarcarsi per Genova. L’obiettivo era infatti arrivare a Milano, dove abita una sorella, e poi andare in Polonia. Questo perché l’ufficio matricola del carcere di Alghero gli aveva notificato un provvedimento del prefetto di Sassari, ossia un decreto di allontanamento dal territorio italiano con obbligo di recarsi al consolato polacco per il rimpatrio.

Ma le cose sono andate diversamente. Una volta arrivato a Porto Torres, il venticinquenne si ferma in piazza XX Settembre e inizia a molestare e disturbare i passanti finché uno di questi, a un certo punto, chiama i carabinieri. I militari lo identificano e lo lasciano andare con le dovute raccomandazioni. Ma ovviamente non lo perdono di vista e anzi decidono di seguirlo mantenendosi a distanza. Dylag va nella vicina stazione marittima per fare il biglietto della Tirrenia e, totalmente in preda ai fumi dell’alcol, inveisce contro l’operatore dello sportello pretendendo di non pagare il biglietto. I carabinieri intervengono e lo bloccano, sono attimi concitati e il venticinquenne tenta persino di afferrare la pistola di un militare ma non riesce a estrarla dalla fondina perché viene fermato. Non si arrende, colpisce il carabiniere al polso, interviene il collega che lo ammanetta.

Ieri mattina in tribunale si è tenuta l’udienza di convalida davanti al giudice Giulia Tronci che nel confermare l’arresto non ha disposto alcuna misura cautelare perché prevale l’ordine di lasciare il territorio italiano. Tesi sostenuta in aula anche dall’avvocato difensore Giovanni Policastro. L’uomo è stato quindi rimesso in libertà con l’obbligo di raggiungere l’ambasciata.



In Primo Piano
Ambiente a rischio

Avvistata una scia gialla, sulle Bocche l’incubo inquinamento

di Marco Bittau
Le nostre iniziative