Bonorva, prova pratica di pane Zichi
Riprodotte le fasi della lavorazione durante il convegno organizzato dal Comune
12 agosto 2018
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BONORVA. La sala consiliare del comune ha ospitato una giornata interamente dedicata alla “costruzione” del pane tradizionale locale, il Zichi. Un convegno che ha visto all’opera tre stupende “padrone di casa”, Angela Cocco, Annamaria Bichiri e Lucia Tedde che, con il commento dell’agronomo Angelo Morittu, hanno preparato e attraversato le varie fasi della lavorazione per ottenere le caratteristiche forme tondeggianti del pane. La fragranza e il particolare profumo del pane fresco ha fatto da sfondo al convegno che ha visto succedersi alcuni studiosi.
Il convegno, programmato dall’amministrazione comunale guidata da Massimo D’Agostino e dall’agronomo Angelo Morittu, ha dato ancora una volta un’impronta alle peculiarità di un pane che il mercato dimostra di apprezzare con grande attenzione e interesse ma che spesso, anche per una malcelata incuria da parte degli operatori locali, non riesce ad imporsi nel mercato alimentare. «Anche perché, per essere veramente valorizzato, questo prodotto legato al territorio deve essere raccontato – ha affermato il professor Giovanni Antonio Farris –. Devono essere note le caratteristiche, a partire dalla conoscenza della provenienza del grano e dei passaggi successivi». Il pubblico, fra il quale non era presente neppure un rappresentante degli attuali panificatori, ha seguito con attenzione l’esposizione delle relazioni presentate da Marco Dettori sulla scelta del grano duro, da Emanuele Gosamo sulla “tecnica culturale in biologico per le varietà di grano duro locale”, da Giovanni Antonio Farris “sull’importanza del lievito madre nella panificazione tradizionale”, da Domenica Anna Obinu su “aspetti nutrizionali del pane tradizionale”, da Giovanni Battista Fressura su “il presidio Slow Food sul pane Zichi tradizionale di Bonorva e da Manuela Sanna sulla “ valutazione sensoriale del pane Zichi”.
Emidio Muroni
Il convegno, programmato dall’amministrazione comunale guidata da Massimo D’Agostino e dall’agronomo Angelo Morittu, ha dato ancora una volta un’impronta alle peculiarità di un pane che il mercato dimostra di apprezzare con grande attenzione e interesse ma che spesso, anche per una malcelata incuria da parte degli operatori locali, non riesce ad imporsi nel mercato alimentare. «Anche perché, per essere veramente valorizzato, questo prodotto legato al territorio deve essere raccontato – ha affermato il professor Giovanni Antonio Farris –. Devono essere note le caratteristiche, a partire dalla conoscenza della provenienza del grano e dei passaggi successivi». Il pubblico, fra il quale non era presente neppure un rappresentante degli attuali panificatori, ha seguito con attenzione l’esposizione delle relazioni presentate da Marco Dettori sulla scelta del grano duro, da Emanuele Gosamo sulla “tecnica culturale in biologico per le varietà di grano duro locale”, da Giovanni Antonio Farris “sull’importanza del lievito madre nella panificazione tradizionale”, da Domenica Anna Obinu su “aspetti nutrizionali del pane tradizionale”, da Giovanni Battista Fressura su “il presidio Slow Food sul pane Zichi tradizionale di Bonorva e da Manuela Sanna sulla “ valutazione sensoriale del pane Zichi”.
Emidio Muroni
