La Nuova Sardegna

Sassari

Telecamere e vigilantes per fermare vandali e ladri

di Giovanni Bua
Telecamere e vigilantes per fermare vandali e ladri

Il Comune chiede i soldi al ministero dell’Interno per la videosorveglianza Il fenomeno è in calo rispetto al 2017 ma con l’estate aumentano gli assalti

12 agosto 2018
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SASSARI. Serrande blindare e tavoloni da cantiere per bloccare porte e finestre. Sogno videosorveglianza e pattugliamenti di polizia municipale, polizia e carabinieri. Progetti di vigilanza privata e proteste di dirigenti e genitori. Arriva l’estate e, con la città che si svuota, torna d’attualità l’emergenza scuole, bancomat di balordi e micro criminali, ma anche oggetto di sfogo di vandali e sbandati. Giusto l’altro ieri un tentativo di “spaccata” alle elementari di via Manzoni, preceduto da uno in via Ogliastra, tutte e due al Monte. Con danni importanti e il Comune, alle prese con i cronici problemi di cassa, costretto a intervenire in maniera “creativa”: murando i plessi con avvolgibili blindate o addirittura, come in via Manzoni, murandoli con tavoloni da cantiere. «Purtroppo le risorse sono quelle che sono – sottolinea sconsolato l’assessore Ottavio Sanna –. E, nonostante gli importanti interventi in campo per riqualificare gli edifici scolastici comunali, uno proprio in via Manzoni da 70mila euro che partirà a breve, diventa impossibile fare fronte alle emergenze causate da furti o atti di vandalismo».

Furti ed effrazioni in calo, dopo il terribile 2017 con gli assalti seriali in via Berlinguer, a Li Punti, in via Nievo con l’asilo dato alle fiamme durante le vacanze di Natale e costato al Comune oltre 80mial euro di lavori, in via De Carolis. «C’è stato un calo degli episodi – sottolinea il comandante della polizia municipale Gianni Serra – anche grazie a un incremento dei controlli coordinati tra tutte le forze dell’ordine, e al miglioramento della sicurezza passiva negli istituti che mano mano vengono ristrutturati. Chiaramente il periodo delle vacanze, con le scuole chiuse e la città che si svuota, è il più critico. Anche perché le forze a disposizione sono limitate e le scuole sono solo uno degli obiettivi sensibili su cui vigilare».

La soluzione sarebbe la videosorveglianza. Il Comune ha fatto “all-in” sulle sue scuole nel bando ministeriale per l’installazione di sistemi di videocontrollo che scadeva lo scorso 30 giungo. E, se arriverà il via libera da Roma, tutti gli istituti cittadini saranno protetti. Nell’attesa è allo studio della giunta la possibilità di appaltare il servizio di videosorveglianza e anti intrusione a soggetti qualificati, esterni all'amministrazione, magari usando la cablatura fatta da Open Fiber che consentirebbe di mettere all’opera impianti “leggeri” e poco costosi. Anche perché: «gli impianti di anti intrusione installati nella maggior parte delle sedi principali degli edifici scolastici - spiega il sindaco Nicola Sanna - necessitano di interventi importanti per il mantenimento dell'efficienza, non più sostenibili e antieconomici. Ma questo non ci impedisce di cercare tutte le soluzioni possibili per mettere in sicurezza le nostre scuole, dal rafforzamento dei sistemi passivi di anti intrusione nell’ambito dei tantissimi interventi di manutenzione degli edifici che stiamo portando avanti, al dialogo con Open Fiber per la cablatura degli istituti, al reperimento di fondi ministeriali per mettere in rete un sistema complessivo e centralizzato di videocontrollo. Che ci permetta di proteggere le scuole e di dare la caccia a ladri e vandali. Anche perché chi colpisce le scuole si macchia di un atto di violenza verso i nostri bambini e le nostre bambine, perché viola un luogo in cui trascorrono una parte importante della loro quotidianità e della loro vita». «Difendere le scuole frequentate dai nostri ragazzi è una priorità assoluta – sottolinea Giuseppe Losito a nome dell’intecomitato di quartiere –. E noi, come cittadini attivi, chiediamo a gran voce al Comune di impegnarsi al massimo in questo versante. Ma allo stesso tempo offriamo tutta la nostra energia per fare opera di educazione all’interno delle nostre famiglie, tra i nostri ragazzi. La scuola è la loro casa, e devono essere i primi a rispettarla e difenderla».

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