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Sassari

Sei centri su sette: Migheli è il re della Corsa all’anello

di Mario Bonu
Sei centri su sette: Migheli è il re della Corsa all’anello

A Osilo gara straordinaria del cavaliere 25enne davanti ai suoi compaesani Alta partecipazione e podio tutto locale. Pubblico delle grandi occasioni 

14 agosto 2018
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OSILO. Con una gara impeccabile e con un perentorio sei su sette, Riccardo Migheli ha conquistato lo scettro della Corsa all’anello 2018. Sei centri su sette salite sono una cosa rara alla giostra equestre di Osilo, li aveva fatti l’osilese Marco Cidda, lo scorso anno, e prima di lui, Emanuele Latte di Bortigiadas nel 2013, poi più niente, fino all’ineguagliato sette su otto di Gianni Campus nel 1999.

Un motivo di soddisfazione in più per il giovane cavaliere osilese (25 anni), che fa il paio con l’orgoglio per il suo “Unicuiroresu”, lo stupendo anglo-arabo di cinque anni che venne prescelto a febbraio dal Componidori della Sartiglia del Gremio dei contadini per la prestigiosa corsa di Oristano. Ma non è stato riservato solo a Riccardo il tripudio della folla che ha salutato i vincitori della gara osilese.

Perché quest’anno, come non succedeva ormai da tempo, il podio della Corsa all’anello è stato tutto locale, nonostante la maggioranza dei partecipanti – 32 a 25 – provenisse da fuori. Al secondo posto si è classificato, con cinque centri, un altro giovanissimo (26 anni), Pietro Runchina, figlio anch’egli come Riccardo e come Marco Cidda del vivaio della Corsa all’anello dei piccoli, che si correva a Osilo fino a qualche anno fa. Pietro montava “Tottinuna”, un anglo-arabo-sardo di sei anni.

Al terzo posto, con quattro centri, Marco Cidda (27 anni), vincitore dello scorso anno, in sella a “Tiu Bore”, un anglo-arabo di sei anni. La quarta piazza, con quattro centri, è andata ad un altro dei veterani della Corsa osilese, Salvatore Amadu (35 anni), che montava “Noemi”, anglo-arabo-sardo di 10 anni. Salvatore si caratterizza sempre per l’impeccabilità del suo abbigliamento sardo, con il costume osilese completo di “cappottinu” e “berrita” al vento. I primi cavalieri forestieri in classifica, dopo Carlo Ledda che correva anch’egli con il costume di Osilo, sono con tre centri, Zeno Ruiu di Chiaramonti, Antonio Giovanni Liperi di Ploaghe, Mirko Manca di Nulvi. Risultati sottolineati dall’entusiasmo delle tifoserie che tutti gli anni giungono in via Roma a sostegno dei propri beniamini, e che contribuisco a rendere più vivace e rumorosa la festa osilese. La gara è stata commentata con la consueta esuberanza da Angelo Masia, grande uomo di cavalli, con un intervallo condotto da Giancarlo Guaraglia, altro grande esperto di sport equestri. Le decine di volontari, la giuria, i carabinieri, il personale del Comune, i barracelli, la protezione civile, l’Avis, la Croce Azzurra, hanno dato il meglio di sé, per far sì che tutto funzionasse nel migliore dei modi. Così come il medico ufficiale Nina Spanu, i veterinari della Asl Andrea Sarria e Paola Marcello, e quelli dell’organizzazione Salvatore Fenu e Roberto Piana, il maniscalco Paolo Moro e l’addetto all’ambulanza animali Angelo Mura. Un aspetto da mettere a punto è invece la durata della gara, davvero eccessiva (si è andati oltre la mezzanotte), che diventa stressante per cavalli, cavalieri e pubblico, e la sabbia sulla pista, da bagnare bene per evitare le “sabbiature” al pubblico.

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