La festa delle feste comincia presto e coinvolge tutti
Dal rito della vestizione alla vendita multietnica di tamburi Tutto quanto fa Faradda nel cuore del centro storico e oltre
15 agosto 2018
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SASSARI. Cosa sarebbe la Faradda senza la lunga attesa della Faradda? I sassaresi che amano la Discesa dei Candelieri sanno che la festa comincia molto presto, la mattina del 14 agosto, ed è preceduta da giornate intense di lavoro e di divertimento ma anche di crescente tensione. Un mix di sentimenti che coinvolge tutti e che si stempera la mattina del 14 agosto in un’allegria incontenibile che si riversa nei vicoli del centro storico, dove i gremianti cominciano a “vestire” i ceri, e si mischia nei rumori della festa imminente.
Suoni, colori, allegria e quella magica atmosfera che da sempre caratterizza il rito della “vestizione”.
La mattina della Faradda impegna portatori e gremianti in una attività che si ripete uguale da secoli: rendere belli i maestosi ceri, rallegrandoli con bandierine e bora bora di mille colori che sono stati composti da mani abili nelle settimane precedenti. Anche ieri, come tutti gli anni (e forse con qualche visitatore in più visto il tempo che minacciava pioggia), dalle località di mare sono arrivati i turisti fin dal mattino per assistere al rito che è anche spettacolo di abilità, conoscenze, competenze, scambi di sguardi e di frasi.
Nei visi e nella parole degli obrieri tutta la tensione, ma anche la soddisfazione di vivere un giorno speciale.
Nel racconto fotografico che Mauro Chessa fa di questa attesa della festa ci sono tutte le emozioni. A cominciare da quelle provate dai bambini, che vivono la mattinata come un giro in un parco giochi. Qualcuno cerca di convincere mamma e babbo a regalargli uno dei tamburi di cui sono piene le bancarelle e i negozi del centro storico. Quest’anno, adeguandosi alla legge del mercato, anche i negozietti multietnici hanno esposto in vetrina e nel marciapiede la mercanzia che è andata a ruba. Come sempre capita, la Faradda all’ora dipranzo ha regalato molti visitatori ai ristoranti, alle pizzerie e ai centri commerciali.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Suoni, colori, allegria e quella magica atmosfera che da sempre caratterizza il rito della “vestizione”.
La mattina della Faradda impegna portatori e gremianti in una attività che si ripete uguale da secoli: rendere belli i maestosi ceri, rallegrandoli con bandierine e bora bora di mille colori che sono stati composti da mani abili nelle settimane precedenti. Anche ieri, come tutti gli anni (e forse con qualche visitatore in più visto il tempo che minacciava pioggia), dalle località di mare sono arrivati i turisti fin dal mattino per assistere al rito che è anche spettacolo di abilità, conoscenze, competenze, scambi di sguardi e di frasi.
Nei visi e nella parole degli obrieri tutta la tensione, ma anche la soddisfazione di vivere un giorno speciale.
Nel racconto fotografico che Mauro Chessa fa di questa attesa della festa ci sono tutte le emozioni. A cominciare da quelle provate dai bambini, che vivono la mattinata come un giro in un parco giochi. Qualcuno cerca di convincere mamma e babbo a regalargli uno dei tamburi di cui sono piene le bancarelle e i negozi del centro storico. Quest’anno, adeguandosi alla legge del mercato, anche i negozietti multietnici hanno esposto in vetrina e nel marciapiede la mercanzia che è andata a ruba. Come sempre capita, la Faradda all’ora dipranzo ha regalato molti visitatori ai ristoranti, alle pizzerie e ai centri commerciali.
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