La Nuova Sardegna

Sassari

I venditori di formaggio di Buddusò: noi guardati come abusivi

di Barbara Mastino
I venditori di formaggio di Buddusò: noi guardati come abusivi

«Il giro di vite dei controlli sulle spiagge ha creato un clima da caccia alle streghe. Paghiamo regolarmente le tasse e il nostro lavoro deve essere rispettato»

18 agosto 2018
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BUDDUSO’. Guardati con sospetto, considerati ambulanti abusivi. addirittura costretti dai clienti ad esibire i permessi. «Giusto e doveroso controllare le licenze, ma lasciateci lavorare in pace». È questo l’appello che giunge da Buddusò dai commercianti regolari di formaggio che d’estate girano per le spiagge e le location marine della Sardegna offrendo i loro prodotti tipici, soprattutto i formaggi vaccini e ovini.

Da qualche tempo anche loro sono finiti sotto l’occhio del ciclone con la stretta ai controlli sulla regolarità delle licenze per il commercio ambulante, ma i tanti venditori regolari non ci stanno. «In certe spiagge, camping o luoghi vicini al mare – dice Giovanni Sistu, commerciante di formaggi – non possiamo muovere un passo che subito qualcuno, che sia un esercente, un lavoratore di qualche struttura, un turista, ci scambia per abusivi e segnala la nostra presenza ai vigili urbani o alla polizia amministrativa. Noi siamo a posto, paghiamo fior fior di tasse per le nostre licenze, ma perdiamo ore di lavoro a dimostrarlo. Si è creato un clima insostenibile di diffidenza, chiediamo quindi di vedere rispettato il nostro status di commercianti regolari».

La protesta arriva dal paese che per primo in Sardegna ha promosso questo tipo di business, ovvero Buddusò, dove tra semplici commercianti e commercianti-allevatori i venditori di formaggio sono circa trecento persone. Uomini e donne che ogni mattina cercano di piazzare i loro prodotti anche nelle spiagge, dal Nord al Sud dell’isola, da Stintino a Costa Rei, da Badesi a Dorgali, da Villasimius a San Teodoro, da Olbia all’Isola Rossa.

«La vendita di prodotti alimentari ha delle precise direttive – dice ancora Sistu – e noi ne siamo perfettamente consapevoli. Siamo i primi a chiedere che il mercato sia controllato, ma non dobbiamo essere solo noi i bersagli».

I venditori di formaggio di Buddusò si rivolgono quindi, invitando tutti a non generalizzare. Della questione si è occupato anche il consigliere regionale buddusoino Giovanni Satta, che ha scritto a vari sindaci della costa, senza ottenere risposta, e che si è offerto di offrire patrocinio gratuito nel caso in cui si ricevano dei verbali da parte dei Comuni. Questa eventualità ancora non si è verificata, ma il disagio è comunque grande.

«Passeggiando per le spiagge – racconta Giovanni Sistu – capita spesso di sentire turisti che mormorano: «Hai visto? questi sono gli abusivi dei quali si parlava e ovviamente a loro non gli interessa comprare da noi, anche se siamo in regola. Quanti venditori di cianfrusaglie in spiaggia rilasciano regolare ricevuta? Anche il nostro lavoro deve essere rispettato».

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