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Graduatorie in scadenza: gli idonei sono a rischio beffa

SASSARI. Ancora un mese e le speranze di migliaia di idonei delle graduatorie del Servizio Sanitario Regionale, sia Aou che Ats, si potrebbero infrangere tra le pieghe dell’immobilismo politico. Il...

29 agosto 2018
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SASSARI. Ancora un mese e le speranze di migliaia di idonei delle graduatorie del Servizio Sanitario Regionale, sia Aou che Ats, si potrebbero infrangere tra le pieghe dell’immobilismo politico. Il 30 settembre scadranno le graduatorie Aou degli assistenti e dei collaboratori amministrativi. Un’anomalia tutta sarda, dal momento che a livello nazionale gli elenchi saranno in vigore sino a fine anno. Una mancata proroga potrebbe innescare una serie di disservizi per l'Aou (e conseguentemente per i cittadini) perché molti amministrativi chiamati dalle 2 graduatorie attive stanno già lavorando a tempo determinato. Se la griglia dei vincitori di concorso dovesse decadere, si perderebbero quindi delle risorse già formate. Tante professionalità del comparto tecnico, sanitario ed amministrativo, con esperienza anche decennale, che perderebbero ogni aspirazione di essere assunte a tempo indeterminato. «La cosa più assurda – si lamentano gli idonei – è che ci sono posti liberi nella pianta organica dell'Aou. Ad esempio servono 11 assistenti di categoria C, ma non ci sono state ancora chiamate a tempo indeterminato. Tutto questo non fa ben sperare, e il sospetto è che vogliano proprio fare scadere le graduatorie per indire nuovi concorsi». Per i vincitori di concorso la beffa sarebbe ancora più amara, perché la stabilizzazione nella maggior parte dei casi sarebbe un fatto quasi logico. «Noi abbiamo superato una regolare selezione, stiamo svolgendo un servizio, e dopo anni di proroghe e blocchi delle assunzioni, e di interinali fatti entrare al nostro posto, ci ritroviamo sempre col rischio di non essere assunti a tempo indeterminato. Sappiamo che in tempo di elezioni i nuovi concorsi fanno molto comodo, ma il Consiglio Regionale dovrebbe dare un segnale di correttezza oltre che di buona amministrazione, allungando di un anno la scadenza».

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