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Sassari

Parcella alta per la causa persa, no della Cassazione a un legale

Parcella alta per la causa persa, no della Cassazione a un legale

SASSARI. Dopo due cause perse chiedeva che il suo onorario fosse determinato in base alla somma che la cliente avrebbe incassato se avesse vinto in tribunale al primo colpo. La pretesa di un...

05 settembre 2018
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SASSARI. Dopo due cause perse chiedeva che il suo onorario fosse determinato in base alla somma che la cliente avrebbe incassato se avesse vinto in tribunale al primo colpo. La pretesa di un avvocato sassarese è stata bocciata dalla Cassazione che ha respinto con una ordinanza il suo ricorso. L’avvocato dovrà accontentarsi della somma che gli era stata accordata, nel 2013, dai giudici del tribunale di Sassari ai quali si era rivolto per costringere la ex cliente a pagare la parcella. I giudici avevano accolto la domanda, ma deludendo le sue aspettative. Gli onorari, infatti, erano stati calcolati in misura pari a quanto riconosciuto dall’ordine forense che aveva liquidato la parcella ritenendo la controversia di valore indeterminabile. In altre parole, la somma era stata calcolata sulla base del lavoro effettivo svolto dal legale e non su una vittoria professionale inesistente.

Il professionista al contrario pretendeva che i compensi fossero liquidati in base alla misura del riconoscimento che la cliente avrebbe ottenuto se non ci fosse stato l’errore professionale di un primo avvocato che l’aveva assistita. E per rivalersi contro questo professionista la donna si era rivolta al secondo legale che, dopo avere rinunciato al mandato, le aveva presentato un conto salato.

Una beffa, per la cliente, dopo il danno subito a causa della perdita del diritto di ottenere un risarcimento per i danni fisici riportati in un sinistro stradale. Quando si era resa conto di avere perso la causa per colpa del suo primo avvocato, la donna si era rivolta a un altro perché intraprendesse un’azione legale contro il collega. Ma questo secondo avvocato aveva rinunciato al mandato, pur pretendendo di incassare una parcella da vincente. La donna, una sassarese, ha resistito in giudizio alla pretesa con l’assistenza degli avvocati Filippo Tortorici e Antonia Lucchesi. I giudici della seconda sezione della Suprema Corte le hanno dato ragione. L’avvocato dovrà pagare le spese.

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