La Nuova Sardegna

Sassari

Saluto fascista al funerale, condanna da Pd e M5s: «Atto grave e inaccettabile»

Il sit in davanti alla chiesa di San Giuseppe
Il sit in davanti alla chiesa di San Giuseppe

Pigliaru: «Sassari e la Sardegna non meritano questo genere di spettacoli» Il sindaco Sanna: «No ai revival di squadrismo». Il centrodestra resta in silenzio

05 settembre 2018
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SASSARI. Uno spettacolo brutto da vedere ma che non può essere archiviato come una “buffonata”. Al contrario, la commemorazione in stile fascista fuori dalla Chiesa a Sassari è qualcosa che non può essere messo sotto silenzio perché «Sassari e l'intera Sardegna non meritano lo spettacolo offerto da un gruppo di nostalgici condannati dalla storia e messi fuori legge dalla nostra Costituzione». È il commento indignato del governatore Francesco Pigliaru, che poi aggiunge: «Manteniamo alta l'attenzione contro qualsiasi forma di fascismo. La storia insegna e noi non abbiamo intenzione di dimenticare le terribili lezioni del passato».

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La condanna è unanime da parte del centrosinistra, neppure una parola dai solitamente attivissimi esponenti del centrodestra, in consiglio regionale e in Parlamento. Parole dure invece da parte di Mario Puddu, ex sindaco di Assemini e prossimo candidato governatore del M5s: «Lascia sgomenti quanto accaduto a Sassari, dove si è permesso di celebrare nell’indifferenza generale dei funerali fascisti, con tanto di bandiera della Repubblica di Salò e sceneggiata squadrista. Un atto da respingere e condannare in modo fermo». Puddu però va avanti: «Sono da condannare altrettanto fermamente le posizioni ipocrite, come quelle del senatore Pd Davide Faraone che imputa al Movimento5Stelle e al governo questa deriva».

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Qualunque fosse il credo politico di Todini, l’episodio non ha giustificazioni secondo il sindaco di Sassari Nicola Sanna: «A Sassari non c'è spazio per revival di squadrismo e rigurgiti antidemocratici. Quanto accaduto nel sagrato della chiesa di San Giuseppe è stata un'esibizione non solo disdicevole e perfino buffonesca, ma anche profondamente irrispettosa nei confronti del luogo sacro, della famiglia del defunto e dell'intera cittadinanza», aggiunge. Secondo il sindaco «le dichiarate simpatie politiche del professor Todini non possono giustificare lo spettacolo pubblico andato in scena nel centro della città. In questo momento di crescente diffusione di ideologie nazionaliste, neofasciste e xenofobe a livello nazionale e internazionale, nessun episodio che s'ispiri al fascismo deve essere sottovalutato».

Vietato rimanere indifferenti anche secondo Gianfranco Ganau, presidente del consiglio regionale ed ex sindaco di Sassari: «Quanto accaduto è inaccettabile e non possiamo rimanere indifferenti, né come rappresentanti delle istituzioni né come semplici cittadini. Sono indignato e preoccupato e spero in un pronto intervento da parte delle autorità competenti in grado di identificare i responsabili. Il fascismo è stato un periodo tristissimo della nostra storia dove le libertà più elementari erano vietate. È stato sconfitto definitivamente dalla lotta della Resistenza che ha consegnato l'Italia ai valori democratici di cui andiamo fieri e di cui non possiamo che esserne orgogliosi. Purtroppo il clima che stiamo vivendo di grave intolleranza facilita questi rigurgiti. Un atto del genere non può passare sotto silenzio, è un reato contro la nostra Costituzione e non può essere ignorato».

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«Il saluto romano non può essere accettato così come non può esserci uno sdoganamento di gesti, atteggiamenti e modi di fare che hanno caratterizzato negativamente e drammaticamente il nostro Paese. Non solo questi gesti sono da stigmatizzare, ma non può essere permesso alcun tentativo revisionista», sottolinea il segretario regionale del Pd deputato Emanuele Cani.

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Il deputato sassarese del Pd Gavino Manca a questo proposito sottolinea «l’ondata di indignazione che rincuora di fronte a gesti che non vorremmo più vedere perché rievocano pagine buie della nostra storia. Rispetto i sentimenti di chi voleva rendere omaggio al professor Todini. Ma dico con determinazione che certe liturgie non sono accettabili perché cariche di significati incompatibili con la nostra democrazia. Chi solleva il braccio, ieri come oggi, non ama la libertà».

«Sembra che la storia non abbia insegnato niente – dice il sindaco di Alghero Mario Bruno – . Quello che è accaduto a Sassari è di una gravità inaudita, bene ha fatto il sindaco a condannare l’esibizione tracotante e plateale dei fascisti. Non lasciamolo solo. Un monito per tutti noi a non abbassare il livello di democrazia, a trovare tutte le forme per contrastare ogni forma di fascismo».

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