La Nuova Sardegna

Sassari

Murtas: «Quale aggressività? È tutto a norma»

Murtas: «Quale aggressività? È tutto a norma»

Secondo il dg di Abbanoa trattare e alterare il ph significherebbe solo vanificare la potabilizzazione

08 settembre 2018
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SASSARI. Sul tema dell’aggressività dell’acqua Abbanoa è pronta a ribattere punto su punto. «L’ho già detto più volte – dice il direttore generale Sandro Murtas – sono disposto a confrontarmi faccia a faccia con chiunque, anzi lancio la sfida. Perché è un’argomentazione che non sta in piedi».

La difesa tecnica di Abbanoa infatti è molto semplice: «Il trattamento sull’aggressività dell’acqua comprometterebbe la potabilità – spiega Murtas – l’acqua aggressiva di per sè è potabile, e non lo sarebbe più se si intervenisse sui parametri del ph». In pratica, alterando i parametri di ph e di saturazione dell’acqua, si renderebbe inefficace l’azione dei disinfettanti e dei reagenti che la rendono potabile. Per rendere non aggressiva e allo stesso tempo potabile l’acqua, occorrerebbe un impiego molto dispendioso di addittivi. «Sarebbe solo un assist per le case produttrici di reagenti – conclude Murtas – soldi pubblici buttati per una cosa che non serve». Dopodiché Abbanoa si sofferma su come sia migliorata la situazione del potabilizzatore di Truncu Reale negli ultimi due anni. I dati della popolazione interessata dai divieti di consumo domestico sono questi: 58,37% (2015), 33,4%(2016) e 9,01% (2017). «Questi risultati sono stati possibili – dice Abbanoa – grazie a cospicui investimenti. L’impianto, costruito dalla Cassa del Mezzogiorno, è stato infatti avviato nel 1978, quindi ben 40 anni fa. Quando lo abbiamo acquisito era vecchio e ormai sottodimensionato, non adeguato a trattare le acque provenienti dal Coghinas e non in linea con il reale fabbisogno delle località servite. Oggi invece l’impianto ha una sezione fanghi efficiente, a tutela dell’ambiente. È di recente realizzazione (2016) anche il nuovo chiariflocculatore, costato oltre due milioni». Gli investimenti da realizzare nel biennio 2018-2019 ammonteranno a 6 milioni. «Tra le altre cose interverremo sul reparto reagenti; nella sostituzione dei micro filtri dismessi da circa 20 anni; nei filtri a sabbia; manutenzione straordinaria sulle nastro-presse deputate alla disidratazione fanghi; sulla pulizia del serbatoio di accumulo di acqua potabile e verrà realizzata una vasca di contatto in testa all’impianto».

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