La Nuova Sardegna

Sassari

Sla, una ricerca sassarese apre nuove prospettive di cura

Sla, una ricerca sassarese apre nuove prospettive di cura

Forbici molecolari in grado di tagliare il gene sospetto sono state messe a punto dall'équipe composta da Gabriele Ibba, Claudia Piu, Elena Uleri, Caterina Serra e Antonina Dolei

11 settembre 2018
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SASSARI. Una ricerca dell'Università di Sassari sulla Sla apre nuove speranze sulla cura della malattia. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica «Viruses», è stato realizzato da un'equipe composta da Gabriele Ibba, Claudia Piu, Elena Uleri, Caterina Serra e Antonina Dolei, si intitola Disruption by SaCas9 Endonuclease of HERV-Kenv, a Retroviral Gene with Oncogenic and Neuropathogenic Potential, Inhibits Molecules Involved in Cancer and Amyotrophic Lateral Sclerosis.

«Abbiamo messo a punto delle specifiche forbici molecolari Crispr/SaCas9, mediante le quali siamo riusciti ad eliminare dal Dna di cellule umane il gene retrovirale endogeno Herv-Kenv, sospettato di contribuire al tumore della prostata e alla neurodegenerazione della Sclerosi Laterale Amiotrofica», spiega il ricercatore Gabriele Ibba.

«Questo nuovo risultato suggerisce che il retrovirus endogeno Herv-K non sia un innocuo spettatore, ma che ci sono legami non solo tra Herv-K e l'oncogenesi, ma anche tra Herv-K e la Sla, dato che l'aumento di sole 2 volte di TDP-43 può causare neurodegenrazione», prosegue Antonina Dolei, professoressa di Virologia nel Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Sassari.

«In pratica, se ci fosse un contributo di Herv-Kenv alla patogenesi della Sla, si aprirebbe la prospettiva di considerare la Sla non come una malattie incurabile, ma come una patologia che coinvolge un retrovirus, contro il quale è possibile utilizzare terapie farmacologiche», conclude la professoressa Dolei.

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