La Nuova Sardegna

Sassari

Droga e bullismo, tolleranza zero in Sardegna

di Gianni Bazzoni
Droga e bullismo, tolleranza zero in Sardegna

Cabina di regia in Prefettura, incontri periodici delle forze dell’ordine anche con i dirigenti scolastici

15 settembre 2018
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SASSARI. Droga e bullismo nelle scuole della provincia di Sassari. Ma anche sicurezza degli stabili dove quotidianamente frequentano e trascorrono gran parte delle loro giornate migliaia di scolari e studenti.

Questi i temi centrali del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è riunito ieri mattina in Prefettura, presieduto dal prefetto Giuseppe Marani e che ha visto la partecipazione - per la particolare occasione - anche dei dirigenti scolastici che hanno preso parte all’incontro insieme ai rappresentanti delle forze dell’ordine e dei sindaci.

L’inizio dell’anno scolastico, dunque, ha messo in primo piano un vecchio problema che si trascina ormai dal passato. E se anche esiste la consapevolezza che «la situazione a Sassari e nella provincia non è certamente paragonabile - sotto il profilo della diffusione di determinati fenomeni di devianza giovanile - a quella di realtà urbane di maggiori dimensioni», il prefetto Giuseppe Marani ha voluto cogliere l’occasione per ribadire che su certe tematiche non si deve mai abbassare la guardia. Così sono state anche calendarizzate una serie di iniziative e misure specifiche per affrontare con assoluta fermezza i fenomeni della droga e del bullismo a scuola, a cominciare da quanto previsto dalle recenti del Ministro dell’Interno.

L’obiettivo è quello di mettere in campo - attraverso un modello operativo integrato - tutte le risorse disponibili da parte delle forze dell’ordine e con il coinvolgimento delle polizie locali per intensificare ulteriormente i controlli nei pressi degli istituti scolastici e nelle aree considerate a maggior rischio.

Tra le iniziative prese in esame, anche la programmazione di incontri di formazione e sensibilizzazione, con la partecipazione attiva di tutte le realtà del mondo della scuola, «con l’intento di affiancare all’attività repressiva (in taluni casi indispensabile) la prevenzione e il contrasto, in primo luogo culturale, rispetto al diffondersi di pericolosi fenomeni di devianza giovanile».

Nei prossimi mesi, inoltre, è già prevista la convocazione di ulteriori riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per monitorare le azioni che stanno per essere avviate e per affinarle in base ai dati che man mano verranno raccolti».

Si guarda alla realtà giovanile, quindi, per prendere in esame i fenomeni di devianza che si sviluppano anche nelle scuole ma che hanno una diffusione in aree specifiche della città e del territorio. Inevitabile rivolgere l’attenzione ai fatti recenti che si sono verificati a Sassari (minacce e rapine nella zona dei Giardini pubblici di via Tavolara, il pestaggio del giovane migrante e altri episodi che sono accaduti nella zona dell’Emiciclo Garibaldi, non sempre denunciati dalle vittime). Confermata l’attenzione e un potenziamento dei servizi di controllo e di prevenzione, per dare un segnale e stabilire con chiarezza che non esistono zone franche dove piccole bande possono dettare le regole della violenza e fare ciò che vogliono.

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