La Nuova Sardegna

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Ozieri 

In forse la prima al liceo classico, appello delle famiglie

OZIERI. A tre giorni dall’inizio dell’anno scolastico è ancora incerto il destino dei ragazzi che si sono iscritti al primo anno del liceo classico: non sanno se la loro classe sarà formata dato il...

15 settembre 2018
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OZIERI. A tre giorni dall’inizio dell’anno scolastico è ancora incerto il destino dei ragazzi che si sono iscritti al primo anno del liceo classico: non sanno se la loro classe sarà formata dato il basso numero di iscrizioni attuali, inferiore a quello minimo consentito. I genitori sono in apprensione, e si appellano alle autorità competenti affinché concedano una deroga alla dirigenza della scuola, che dal canto suo, come riferiscono le stesse famiglie, «sta lottando con tutte le sue forze per avere la possibilità di formare una classe con un numero inferiore di alunni, uno dei quali con bisogni speciali».

Una “battaglia” che scuola e famiglie stanno combattendo da mesi, ancora prima della fine dell’anno scolastico e con i ragazzi già iscritti che stavano terminando la terza media. «Il preside ci ha convocati per illustrarci le difficoltà, e cioè che il numero degli iscritti era inferiore ai parametri nazionali, ma ci ha da subito assicurato che sarebbe stata chiesta una deroga. C’era ottimismo, anche perché negli anni scorsi, quando si erano presentate simili criticità, alcune richieste erano state accolte». È quello che i genitori e la scuola chiedono anche adesso, una deroga che tenga conto delle esigenze e della volontà dei ragazzi, oltre che della presenza di un alunno con bisogni speciali, e della necessità di non condannare a morte quel che resta dello storico liceo Duca degli Abruzzi oggi inglobato nell’istituto superiore Segni.

A oggi, però, non si è avuta nessuna risposta, è questo è un altro grosso problema: i ragazzi non hanno acquistato i libri e non sanno se e dove andranno a scuola lunedì prossimo. «A quattro giorni dall’inizio dell’anno scolastico è difficile continuare ad avere tolleranza - dice un genitore - e ci si sente abbandonati anche dall’amministrazione comunale, che pare non fosse nemmeno al corrente di questa situazione incresciosa e che comunque non ha dato risposta nonostante in extremis ci si sia rivolti anche a lei. Tra questi ragazzi ci sono anche situazioni che richiedono maggiore sensibilità, nonché tutela del benessere psicofisico. Ci rivolgiamo agli uffici scolastici , sia a livello provinciale che regionale, da cui attendiamo risposte in questi giorni». (b.m.)

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