La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari: addio a Nicola D’Ovidio, padre dei trapianti

Nicola D'Ovidio
Nicola D'Ovidio

Si è spento a 75 anni il chirurgo fondatore del centro dove nel 1989 fu eseguito il primo intervento

16 settembre 2018
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SASSARI. La cappella dell’ospedale civile ha accolto l’ultimo saluto a Nicola D’Ovidio. “Padre” del centro trapianti sassarese e chirurgo di grande preparazione e umanità, al Santissima Annunziata portò le più moderne e innovative tecniche della cardiochirurgia in cui si era specializzato frequentando stage in Sud Africa con Christian Barnard, primo nel mondo ad eseguire un trapianto di cuore, e negli Stati Uniti.

D’Ovidio si è spento a 75 anni dopo un ricovero di due settimane, in Medicina interna prima, e poi in Chirurgia, reparto per tanti anni da lui diretto, e poi in Medicina.

Giovanissimo laureato, sin dagli anni Settanta si è messo in evidenza per la sue capacità professionali che ne hanno fatto uno dei più apprezzati medici operanti in città, pioniere in molti campi e soprattutto artefice del centro trapianti che ha rappresentato un fiore all’occhiello della sanità cittadina prima di essere definitivamente chiuso.

Era il 1989 quando il primo trapianto venne eseguito a Sassari con l’équipe del chirurgo romano Dario Alfani, scomparso prematuramente a 55 anni e a cui in seguito il centro venne intitolato in ricordo della lunga collaborazione e amicizia che si era instaurata.

Era un momento in cui la sanità sassarese collezionava successi nei trapianti di rene, e D’Ovidio diresse l’équipe trapiantistica nefrologica fino al 1992, quando il centro trapianti venne chiuso per lavori urgenti che durarono tre anni. D’Ovidio ha lasciato un vuoto tra i colleghi quando nel 2010 è andato in pensione dopo aver diretto il dipartimento di Chirurgia d’urgenza e trapianti d’organo, anche se ormai a Sassari di trapianti non se ne eseguivano più.

Sempre disponibile con i pazienti, sempre pronto a entrare in sala operatoria, D’Ovidio ha rappresentato per la chirurgia ospedaliera una delle figure più carismatiche. La sua preparazione sempre coltivata ne ha fatto uno dei migliori chirurghi che abbiano operato a Sassari.

Negli Stati Uniti si era specializzato in chirurgia laparoscopica, endovascolare e vascolare, a Roma aveva approfondito la chirurgia del fegato e del pancreas perché era in corso il progetto di aprire un centro per i trapianti di fegato a direzione universitaria e ospedaliera, ma poi non se ne fece niente.

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